È stata depositata la richiesta di referendum per portare Matera in Puglia. Gli ex senatori della Repubblica Tito di Maggio e Corrado Danzi (il primo storicamente di area centrista, ora con Noi Moderati, il secondo molto più vicino alla destra che al centro) hanno presentato in Comune a Matera la richiesta di indizione di un referendum popolare con le firme necessarie. 

La motivazione sta nel presunto dirottamento verso Potenza di denaro, servizi e attenzioni che lascerebbero, secondo i promotori e i loro sostenitori, Matera priva dei servizi essenziali, in particolare quelli sanitari e dei trasporti. 

Il Consiglio comunale della città dei Sassi dovrà pronunciarsi entro 15 giorni riguardo l’ammissibilità (per materia) del referendum e sulla eventuale formulazione del quesito alla cittadinanza. Decorso questo tempo, la decisione verrà comunicata ai proponenti che, poi, avranno altri 60 giorni per raccogliere tutte le firme necessarie (da validare poi in ulteriori 30 giorni). Se poi tutto dovesse andare in porto, serviranno altri 120 giorni per indire il referendum.

Passare in Puglia, per Matera, significherebbe perdere lo status di capoluogo di provincia passando quindi sotto l’egida di Bari. In passato si è ipotizzata la creazione, in questa eventualità, di una nuova provincia che, sulla scia di quanto successo nel 2004 con la creazione della BAT dall’unione ideale delle città di Barletta, Andria e Trani, avrebbe compreso, con Matera, anche le vicinissime e popolose Altamura e Gravina in Puglia. Tuttavia, si tratterebbe di un cambiamento importante della cartina politica del Mezzogiorno che dovrebbe coinvolgere il governo centrale con un iter ben più complesso.

Condividere.
Exit mobile version