“Siamo qui, oggi, a ricordare l’alluvione che, trent’anni or sono, inferse una ferita al Piemonte. Settanta morti, cinquecento feriti, migliaia di sfollati, decine e decine di migliaia di posti di lavoro compromessi. La piena del Tanaro, del Bormida, del Belbo, sino al Po, colpì Ceva, Alba, Asti, Alessandria, con quattordici vittime, Canelli, Garessio, Acqui, Casale Monferrato, Santena, Crescentino, Trino, Bra”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento ad Alessandria per le celebrazioni del 30esimo anniversario dell’alluvione.
“Quasi trecento i Comuni colpiti, allagati – ricorda – completamente isolati gli ospedali che vi erano a Bra, Canelli, Fossano, Nizza Monferrato. Colpite in varia misura le province di Cuneo, Asti, Alessandria, Torino, Vercelli che, con Varallo, pagò anch’essa l’altissimo tributo di quattordici vittime. L’evento alluvionale piu’ grave dell’intero Novecento in Piemonte, secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Le tragedie lasciano tracce irreversibili nel cuore e nella mente delle persone, nei luoghi. Fare memoria non è soltanto un esercizio di sensibilità e di rispetto nei confronti delle vittime e di coloro che sono rimasti segnati da quelle esperienze, è anche un appello esigente al senso di comunità e alla responsabilità di quanti ne hanno titolo”.
Mattarella ricorda anche le tante calamità naturali che hanno colpito il nostro Paese: “Polesine 1951 con la rottura degli argini del Po; Firenze 1966, con l’esondazione dell’Ombrone e dell’Arno; il Biellese 1968; Valtellina 1987 con il gigantesco sbarramento che interruppe il corso dell’Adda creando un vasto lago artificiale che minacciava i centri sottostanti. I meno giovani ricorderanno la delicata e impegnativa operazione di “tracimazione” delle acque che venne realizzata; Sarno e Quindici 1998; Livorno 2017; Belluno 2018 con la tempesta Vaia; Emilia Romagna 2023. Non dobbiamo rimuovere la memoria. Del resto, proprio qui ad Alessandria, il Bormida e il Tanaro si sono ripresentati con allarme nel 2016. L’ottobre 2020 ha visto la Sesia travolgere il ponte tra Romagnano e Gattinara, registrando anche il giorno più piovoso degli ultimi 60 anni sul territorio piemontese. Si tratta di date, di eventi, iscritti nella memoria degli italiani, nella memoria dei piemontesi e che, ogni giorno, ci interpellano”.