La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla festa nazionale dell’Unione di Centro che si svolge a Roma. Ha ripreso un discorso che aveva affrontato in queste ore, quello del linguaggio d’odio e sul clima di violenza negli Stati Uniti che trova eco in Italia. In particolare dopo l’omicidio durante un comizio nello Utah dell’attivista trumpiano Charlie Kirk, con le foto dell’uomo a testa in già postate sui social. Poche ore fa la premier aveva scritto: “Non ci facciamo intimidire”.

Oggi torna su questo punto molto chiaramente: “Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente. Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l’odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine“. 

E poi affonda: “Io vengo da una comunità politica accusata di portare odio e violenza, accusata da chi oggi minimizza l’uccisione a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere la sue idee. Si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di partecipare al dibattito e lo sfidava con le sue idee”. 

“Io credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione, della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro. Perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia”.

Meloni contro Odifreddi

Sull’omicidio di Charlie Kirk “ho letto molti commenti disumani e spaventosi”, ha detto la presidente del Consiglio, “uno di questi è di Piergiorgio Odifreddi, intellettuale della sinistra, che ha detto che sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa…”

“Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intenda esattamente dire – domanda Meloni – che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee o a cui è meno grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee?“. 

 

“Italia solida, andremo avanti su riforme”
Meloni ha poi affrontato il tema della solidità dei conti pubblici e del ruolo internazionale dell’Italia: “Dicevano che col centrodestra al governo l’Italia sarebbe andata in default ma le cose sono andate diversamente. La verità è che la sinistra non azzecca una previsione da qualche decennio. Noi siamo l’ancora di stabilità in Europa e di questo siamo orgogliosi. Non abbiamo aumentate le tasse nonostante il lascito dei nostri predecessori, ma le abbiamo abbassate e nella prossima legge di bilancio ci concentreremo sul ceto medio”. E ancora: “Andremo avanti sulla riforma della giustizia, sulla separazione del carriere e la riforma del Csm, vogliamo spezzare il sistema correntizio“.

La premier ribadisce quanto già annunciato dal ministro Giorgetti nei giorni scorsi, e cioè che la prossima legge finanziaria guarderà al ceto medio: “Non abbiamo aumentate le tasse nonostante il lascito dei nostri predecessori, ma le abbiamo abbassate e nella prossima legge di bilancio ci concentreremo sul ceto medio”. 

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