La bandiera americana campeggia alle sue spalle, mentre Giorgia Meloni, a Villa Taverna per le celebrazioni del giorno dell’indipendenza statunitense, rinnova l’auspicio che l’Occidente resti unito di fronte a un quadro internazionale sempre più complesso: “La compattezza dell’Occidente è condizione imprescindibile per affrontare le sfide del nostro tempo, a maggior ragione quando il punto di vista non è sempre coincidente”.
Sembra evidente il riferimento alla questione dazi, che tiene da mesi in apprensione le cancellerie europee. Con l’incubo di una guerra commerciale con Washington. La presidente del Consiglio insiste per un accordo in tempi brevi e ritiene accettabile la proposta di tariffe americane al 10 per cento con alcune compensazioni. “L’Italia può contare su di noi, e viceversa”, assicura l’ambasciatore americano a Roma Fertitta, che a Villa Taverna, oltre a Meloni, riceve anche Salvini, Tajani, gli altri rappresentanti del governo e il presidente del Senato La Russa.
In una giornata dedicata alle questioni internazionali, dalla prima udienza in Vaticano con Papa Leone all’incontro a Palazzo Chigi con il presidente equadoregno, Meloni celebra anche sui social i nuovi dati ISTAT sull’occupazione. E afferma: “Crescono in modo costante posti di lavoro e contratti stabili, un segnale chiaro che l’Italia sta cambiando passo”.