“A chiunque, nei miei panni, di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia”: la premier Giorgia Meloni torna sul caso Almasri, intervenendo all’evento La Ripartenza, organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano, rispondendo a una domanda sull’atto inviato a lei e ai ministri Nordio e Piantedosi dalla Procura di Roma. “L’atto era chiaramente un atto voluto – ha rimarcato la presidente del Consiglio -, tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid”.
“Giudici politicizzati cercano di colpire chi non è schierato con loro”
Poi la leader di Fratelli d’Italia aggiunge: “In Italia i cittadini capiscono perfettamente cosa sta accadendo, all’estero no. Quello che sta accadendo è un danno alla Nazione”. E ancora: “La battaglia che cerchiamo di condurre va oltre destra e sinistra, è più grande di un programma di governo, è la battaglia per un’Italia normale” ha rimarcato Meloni, sottolineando: “Penso che anche a sinistra c’è un sacco di gente che vorrebbe un’Italia normale, in cui una persona perbene non debba aver paura dello Stato, della giustizia, del fisco, della burocrazia, in cui – incalza la leader di Fratelli d’Italia – non siano più considerate normali o inevitabili cose che normali non sono. Non è normale o inevitabile che i governi li scelga il palazzo e non il popolo, non è normale o inevitabile che alcuni magistrati politicizzati cerchino di colpire chi non è schierato politicamente con loro, o che quando arriva la Guardia di finanza si debba essere terrorizzati anche se non si è fatto nulla di male, o che per arrivare da qualche parte conta più chi conosci che quanto vali. Sono degenerazioni che hanno messo in ginocchio la nazione più bella del mondo, sono il male che giustifica tutti quanti i mali”.
“Se i giudici vogliono governare, si candidano e governano”
Meloni cerca di spiegare: “Prendiamo quello che fa un pezzetto della magistratura. Alcuni giudici, pochi, vogliono decidere le politiche industriale, ambientale, dell’immigrazione, come riformare la giustizia. Vogliono governare loro. Ma c’è un problema: se io sbaglio, gli italiani mi mandano a casa; se sbagliano loro, nessuno può fare o dir niente. In nessun Paese al mondo le cose funzionano così, i contrappesi servono a questo”. E ancora, provocatoriamente: “Poi, se alcuni giudici vogliono governare, si candidano e governano. L’unica cosa che non si può fare è che loro governano e io vado alle elezioni. Noi abbiamo scelto di riscrivere un’altra storia, di rispetto dei ruoli e credibilità. Forse per questo non siamo graditi”.
“La magistratura è una colonna portante ma nessun edificio si regge su una colonna sola”
“La magistratura – tiene a precisare la presidente del Consiglio – svolge un ruolo fondamentale, è una colonna portante, ma nessun edificio si regge su una colonna sola. Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo, all’estero non è la stessa cosa”. La premier ricorda anche che “quello che sta cadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti”.
Il messaggio: “Non mollo di un millimetro, né preoccupata né demoralizzata”
“Agli italiani dico: finché ci siete voi, ci sono anche io. Non intendo mollare di un millimetro, finché gli italiani sono con me” Non sono né preoccupata né demoralizzata. Quando ho accettato di guidare la nazione, sapevo esattamente a cosa sarei andata incontro”.