Sui mercati torna un clima di nervosismo, dovuto ai timori per l’aumento dell’inflazione e il rallentamento della crescita economica. In proposito sono stati pubblicati anche i dati Istat relativi a dicembre 2024, quando il fatturato dell’industria italiana ha subito una flessione annua del -4,3%, solo parzialmente compensato dalla tenuta dei servizi. E se a febbraio, sempre secondo l’Istat, è aumentata la fiducia dei consumatori, è invece diminuita quella delle imprese. Le borse europee sono così trascinate al ribasso soprattutto dal settore dell’auto, tra i più colpiti dall’imposizione di tariffe doganali. Milano è la peggiore e cede l’1,2%, seguita da Francoforte. Resta di poco sopra la parità Londra. Tra i titoli peggiori a Piazza Affari ci sono Ferrari, che perde il 8% e sconta anche la decisione di Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli, di vendere il 4% della Rossa. Stellantis cede il 3%, una variazione simile a quelle registrate alla borsa tedesca da Volkswagen, Mercedes e Porsche. Male anche il tecnologico, tra cui produttore di semiconduttori Stm.
Mercati nervosi, a Piazza Affari male Ferrari e Stellantis
Di Sala Notizie1 min di lettura
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