Tutti i cani e i gatti detenuti da allevatori, venditori e rifugi, o offerti in vendita o in donazione online, dovranno essere identificabili individualmente tramite microchip e registrati in banche dati nazionali interoperabili. Questo è quanto prevede il regolamento Ue relativo all’allevamento, alla custodia e alla gestione di cani e gatti, proposto dalla Commissione europea il 7 dicembre 2023 e che ha ottenuto il primo via libera dalla commissione agricoltura del Parlamento europeo, che ha adottato la sua posizione negoziale.   

Gli eurodeputati affermano che i numeri di identificazione dei microchip, insieme alle informazioni sulla banca dati nazionale corrispondente, dovrebbero essere archiviati in un’unica banca dati gestita dalla Commissione. La posizione è stata approvata con 35 voti favorevoli, 2 contrari e 9 astensioni. 

I deputati propongono che le nuove norme riguardino coloro che allevano o vendono cani e gatti in strutture e rifugi, nonché coloro che li collocano in famiglie affidatarie. Tuttavia, non si applicherebbero ai proprietari privati di cani e gatti che immettono sul mercato al massimo una cucciolata con una frequenza inferiore a 18 mesi.

Per eliminare potenziali scappatoie che consentirebbero a cani e gatti di entrare nell’Ue come animali domestici non commerciali ma di essere poi venduti all’interno dell’Ue, gli eurodeputati chiedono di estendere le norme in modo da coprire non solo le importazioni a fini commerciali, ma anche i movimenti non commerciali.  

Anche cani e gatti importati da Paesi terzi per la vendita dovranno essere dotati di microchip prima del loro ingresso nell’Ue e poi registrati in una banca dati nazionale entro due giorni lavorativi dall’ingresso. I proprietari di animali domestici che entrano nell’Ue saranno invece tenuti a preregistrare il proprio animale dotato di microchip su una banca dati online, almeno cinque giorni lavorativi prima dell’arrivo. Previsto anche il divieto di riproduzione tra genitori e figli, nonni e nipoti, nonche’ tra fratelli e fratellastri. 

Cuccioli e gattini, inoltre, non potranno essere separati dalle madri fino a quando non avranno raggiunto almeno le otto settimane di età, a meno che non vi sia una specifica giustificazione veterinaria. Per prevenire lo sfruttamento, il regolamento stabilisce un limite massimo al numero di cucciolate per femmina e introduce periodi di riposo obbligatori tra le gravidanze

Gli eurodeputati vogliono vietare l’allevamento di cani o gatti con caratteristiche morfologiche eccessive, che comportino un rischio elevato di effetti negativi sul loro benessere, nonché vietare l’utilizzo di questi animali, insieme a cani e gatti mutilati, in spettacoli, esposizioni o competizioni. 

Il testo éora in attesa di voto in plenaria. Se approvato, potranno iniziare i colloqui con il Consiglio dell’Ue

Il commercio di cani e gatti, ricorda il Parlamento europeo in una nota, ha raggiunto un valore annuo di 1,3 miliardi di euro, secondo la Commissione europea. Il mercato online, incluso il commercio illegale, rappresenta il 60% di tutte le vendite di cani e gatti nell’Ue. 

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