“Se ci mancherà, se vi mancherà, leggete un suo libro: facciamoci questo regalo”. Così il figlio di Stefano Benni, Niclas, ha chiesto ancora una volta alla sua città, nel corso della camera ardente di questa mattina allestita nel cortile dell’Archiginnasio. 

Tante persone erano già in fila sotto il portico di piazza Galvani, prima che fosse autorizzato l’ingresso. E un lungo applauso ha salutato la conclusione della cerimonia, a cui hanno partecipato i familiari e gli artisti amici di una vita: Daniel Pennac (qui sotto il suo ricordo ai microfoni della Tgr Emilia-Romagna), David Riondino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Feltrinelli, Alessandro Baricco, Angela Finocchiaro e Umberto Petrini, tra gli altri. Presenti anche il sindaco Matteo Lepore e l’assessora regionale Isabella Conti.    

“Migliaia di persone in questi giorni hanno voluto ricordare il loro Stefano Benni –  ha detto il figlio Niclas – sono stato sommerso da una marea di affetto, che rende in parte più facile per la famiglia vivere questo momento, con quel misto di allegria e malinconia che in fondo contraddistingueva Stefano. Questa partecipazione è stata davvero intergenerazionale, ed era una delle sue forze: lui diceva di non voler essere un ‘best seller’, ma un ‘long seller’. Da qualche giorno mi ritrovo ad attingere a questa memoria collettiva, che mi fa pensare a ricordi che pensavo sepolti da tempo. E questo mi permette di vedere mio padre in una luce più onesta, più complessa e quindi più sincera, con le sue luci e le sue ombre. E’ un lusso, un regalo che mi viene fatto, di cui sono estremamente grato”.    

Oggi, dice il sindaco di Bologna, “saremo in tanti a voler salutare Benni”, ricordando anche la maratona di letture di questa mattina all’Arena del Sole. Lepore invita quindi a “imparare dalla sua eredità. Stefano aveva criticato anche aspramente la città, e l’aveva fatto per amore. Voleva una città più viva, ci ha spronato a fare di più e meglio. Non ci dobbiamo dimenticare delle sue parole e dobbiamo lavorare di più, ad esempio sull’assistenza e sull’emergenza abitativa. Dobbiamo tenerci stretta la vita di Bologna. Invito la città a continuare a leggere i suoi libri, guardando dentro e fuori di noi. Stefano era una persona generosa, che ha amato Bologna. E a cui Bologna è grata”. 

“Santo protettore di ogni riga scritta, cantore di posti senza luogo e segni in disordine alfabetico”. Con queste parole poetiche e visionarie l’attore Alessandro Bergonzoni ha ricordato lo scrittore e poeta.”Stefano era sempre impegnato in tutto ciò che chiede di essere prima visto e poi osservato – ha detto l’attore – continuerai a scambiare sguardi col frattempo, incrociando anche il mio e il nostro, ogni volta che ti pensiamo e ti leggiamo”.   

Bergonzoni ha concluso il suo saluto con un’immagine: “Ogni libro che si apre, ogni pagina che si gira ti guarda, Stefano. Perché ogni foglio applaude con l’altro. Proviamo a sentire questo rumore dei fogli che applaudono per te“. 

Nel chiostro del Teatro Arena del Sole, dalle 12 alle 15, si alternano letture ad alta voce delle sue opere. Le parole di Benni risuonano tra le colonne antiche, come se fosse ancora lì, a osservare con ironia il mondo che ha raccontato con passione e rabbia, con poesia e sarcasmo.  La camera ardente non è solo un addio, ma una celebrazione. Un rito  collettivo che unisce generazioni, stili, pensieri. Bologna lo saluta  come si saluta un amico, un maestro, un compagno di viaggio. E mentre  il sole filtra tra le arcate, qualcuno sussurra: ”Ci vediamo al Bar  Sport, Lupo”. 

La camera ardente dello scrittore Stefano Benni a Bologna, 13 settembre 2025 (lapresse)

La fila per la camera ardente dello scrittore Stefano Benni a Bologna, 13 settembre 2025

La fila per la camera ardente dello scrittore Stefano Benni a Bologna, 13 settembre 2025 (lapresse)

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