“Oltre che amareggiato per questa inchiesta e per il lavoro che non potrò portare a termine, sono sconfortato e molto deluso per quella che in questi giorni è stata la posizione espressa da alcune forze di maggioranza di questa città. Mi riferisco al fatto che ci si è limitati sostanzialmente a chiedere le mie dimissioni, senza avere contezza di quanto sia realmente accaduto, al di là delle ricostruzioni mediatiche, e senza – tantomeno – che sia intervenuta alcuna pronuncia di condanna”. Lo ha detto in Consiglio comunale l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, dopo aver annunciato le sue dimissioni. “Quindi, con buona pace del principio di garantismo civile e democratico, l’unico principio è mettere da parte chi ora costituisce un peso ingombrante, offrire un sacrificio a chi chiede quei cambiamenti cui in realtà con il nuovo Piano di governo del Territorio stavo già lavorando”, ha osservato Tancredi. “Sarà interessante vedere, tolto di mezzo l’assessore alla partita caduto in disgrazia, e ancora in assenza di quella legge nazionale di riforma organica complessiva di cui ho sempre auspicato la definizione e l’approvazione, come cambierà ‘l’urbanistica di Milano’, se mai abbia un senso questa definizione”, ha concluso.

 

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