Mancano i braccialetti elettronici e così anche il dj Alessandro Basciano, accusato di stalking sulla ex fidanzata Sophie Codegoni, rimane senza dispositivo. Da quanto si apprende al 35enne non è stato infatti applicato il dispositivo per il controllo a distanza, dopo la conferma della misura da parte della Corte di Cassazione, rimandando l’esecuzione della misura a quando ce ne sarà la disponibilità.
A metà giugno, il dj, accusato di minacce verbali e fisiche alla 23enne già partecipante del GF Vip e di Uomini&Donne, è stato rintracciato in aeroporto al suo rientro in Italia dall’estero e gli è stato notificato il provvedimento di applicazione del dispositivo.
Allo stesso tempo però non è stato possibile installare subito il braccialetto per assenza di dispositivi e ‘slot’ disponibili. Una prassi – spiegano fonti legali – che riguarda numerosi casi di ‘codice rosso‘ e reati orientati dal genere in cui le risorse economiche e gli accordi quadro stipulati dai fornitori del Ministero della Giustizia faticano a stare al passo con il numero elevato di provvedimenti e misure disposte dai giudici.
Nell’inchiesta del pm di Milano, Antonio Pansa, con l’aggiunta Letizia Mannella, Basciano risponde di atti persecutori. Nelle carte sono ricostruiti con oltre 3mila pagine di chat e testimonianze tutta una serie di episodi, a cominciare da quelli più recenti, che avevano portato anche all’arresto per 48 ore del 35enne.
Il 13 novembre 2024, dopo una cena in un ristorante, Codegoni sarebbe stata chiamata telefonicamente e le sarebbe stato detto “che ci fai in calze e tacchi a spillo come le p…“, con la minaccia che le avrebbe “spaccato la testa”.
La sera stessa, intorno a mezzanotte e mezza, Basciano avrebbe affiancato con il suo Suv l’auto con i due amici di Codegoni urlando “vi ammazzo come cani, non sapete con chi avete a che fare“, aprendo lo sportello e colpendo violentemente il parabrezza della loro auto.
Gli inquirenti sono intenzionati a notificare l’avviso di chiusura indagini preliminari nelle prossime settimane.