Processo per circonvenzione d’incapace, Gina Lollobrigida era sotto tutela giudiziaria. Si apre il caso dell’eredit
Nel marzo 2017 Gina Lollobrigida ha novant’anni. Alle spalle ha il processo (fortemente mediatico, come tutto ci che la riguarda) nei confronti di Javier Rigau, il catalano di mezza et e impeccabili smoking sposato nel 2006 e subito accusato di averla truffata per accaparrarsi il suo patrimonio ma che invece se la caver con una brillante assoluzione. Tuttavia all’orizzonte si profila una querelle giudiziaria
assai pi dolorosa con l’unico figlio, Andrea Milko Skofic. Il patrimonio della Lollo, dagli immobili ai risparmi per finire ai suoi amati cimeli tutti accompagnati da adeguato expertise, hanno gi preso il volo verso altre destinazioni secondo l’unica regia, si legge nella denuncia di Skofic assistito dallo studio Gentiloni Silveri, di Andrea Piazzolla
che da ex addetto allo scarico merci di una casa automobilistica divenuto suo onnipresente factotum.
Il giovane finisce a processo per circonvenzione d’incapace. Secondo l’accusa avrebbe sottratto dal patrimonio dell’attrice 3 milioni di euro in beni e contanti tra il 2013 e il 2018. Solo nel luglio del 2015 avrebbe venduto tre appartamenti in via San Sebastianello, stradina di commovente bellezza dietro piazza di Spagna, per la cifra complessiva di 2 milioni 100 mila euro. Il passepartout? La societ Vissi d’arte creata dalla diva e poi amministrata da Piazzolla. Basta questo per capire di cosa stiamo parlando. In cosa consiste, a questo punto, l’eredit della Lollo? E, pi importante, a chi andranno i suoi beni fra i quali l’amatissima villa sull’Appia fra dimore di costruttori e residenze famose? Il mistero si scioglier ora con l’apertura del suo testamento.
Per mano della pm Laura Condemi decolla, nel frattempo, anche un approfondimento della Finanza sulle ultime spoliazioni: opere d’arte e arredi per circa 300 mila euro trasferiti (con qualche complicit) in capo ad alcune case d’asta ancora una volta per mano del factotum. La Lollo, tuttavia, lamenta l’ostilit nei suoi confronti da parte del figlio e lo boccia come debole. La Procura commissiona, allora, una perizia sulle condizioni mentali della diva. Il sospetto che la Bersagliera sia fragile e soggetta a manipolazioni.
Novanta giorni dopo l’affidamento dell’incarico, nel 2018, lo psichiatra forense Massimo Di Genio certifica: Gina soffre di un indebolimento della corretta percezione della realt tale da configurare una condizione di deficienza psichica e di menomazione del potere di critica. Non tutto, la consulenza del professore va ancora pi penosamente nel dettaglio: Pur senza sconfinare in una condizione di infermit mentale, presenta una personalit con caratteristiche disarmoniche in cui sono emersi tratti di tipo narcisistico, ossessivo, compulsivo, istrionico e paranoideo.
Attenzione per a non immaginare una Lollo ripiegata su se stessa. Agguerrita, Gina risponde per le rime a tanti e seleziona con oculatezza le sue ultime apparizioni, tanto da rinunciare a un cameo poco appropriato in un film con Christian De Sica. Le viene, intanto, assegnato un tutore dal Tribunale ma lei ancora una volta morde il freno. Cerca un avvocato capace di sostenerla e lo trova nell’ex pm antimafia Antonino Ingroia che ricorre (e perde) in Cassazione contro il tutore nominato dall’autorit giudiziaria.
Sono gli ultimi anni. I suoi ninnoli, vere proiezioni di un gusto vagamente rtro, sono inventariati per impedire ulteriori appropriazioni. Condemi va avanti e chiude l’ultimo filone investigativo arrivando a contestare perfino l’autoriciclaggio nei confronti di Piazzolla che avrebbe tentato di ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delle somme a lui affidate e fatte sparire. Nei confronti del factotum si profila un doppio processo.
17 gennaio 2023 (modifica il 17 gennaio 2023 | 09:31)
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