Violentata in gruppo per anni e in diverse occasioni, filmata con i telefoni, beffeggiata e insultata perché ‘donna’. Arriva da Reggio Calabria l’ennesima storia di violenza sulle donne, un altro capitolo di una vicenda che ha scosso Seminara, comune insistente nella piana di Gioia Tauro, nel Reggino e altri comuni, arrivando fino al Nord Italia. Vittima una minorenne così come lo sono alcuni dei suoi carnefici, tre per la precisione, finiti in carcere nelle prime ore del mattino.
A disporre la misura cautelare in un Ipm per i tre giovani, minori all’epoca dei fatti, l’ordinanza emessa lo scorso 17 dicembre dal gip presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale, diretta dal Procuratore Roberto Placido Di Palma. L’operazione si inserisce nell’inchiesta nota come ‘Masnada’ con cui la procura di Palmi ha scoperchiato l’orrore di una violenza di gruppo commessa da giovani e giovanissimi per almeno due anni contro minori. “Era considerata come un giocattolo, un oggetto”, disse lo scorso ottobre il procuratore capo di Palmi, Emanuele Crescenti. Una lunga indagine che ha preso le sue mosse a novembre 2023 e che due mesi fa ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari a carico di giovani e giovanissimi a opera della Polizia di Stato di Palmi. Grazie alle intercettazioni gli inquirenti hanno ricostruito un’attività “raccapricciante” di atti di violenza sessuale di gruppo reiterata per quasi due anni, anche in location diverse, su una ragazza all’epoca minorenne e poi anche di un’altra ragazza. “Almeno 17 sono i soggetti che hanno abusato della giovane”, spiegò allora Crescenti.
Oggi i nuovi arresti arrivati al termine delle indagini andate avanti anche grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali con le quali, scrivono gli inquirenti, sono stati raccolti “gravi indizi di colpevolezza a carico dei 3 indagati che, sia pur giovanissimi, avrebbero compiuto reiterate violenze sessuali di gruppo” sulla giovane tra il gennaio 2022 e gli inizi di novembre 2023, mostrando “una personalità del tutto sganciata dalle regole del vivere civile e totalmente orientata verso il soddisfacimento dei più biechi istinti sessuali”. I tre avrebbero anche reclutato altri partecipanti allo stupro di gruppo e, oltre alla violenza fisica e sessuale ripetuta, la avrebbero costretta “ad accettare la ripresa dei momenti del rapporto sessuale o derisa con epiteti dispregiativi”.