Si apre con i ricordi, “Domenico Modugno. L’Italiano che incantò il mondo” il documentario dedicato al grande artista italiano che andrà in onda mercoledì 27 novembre su Rai1.
A partire da Domenico Aragozzini, patron storico del Festival di Sanremo, che disse di lui “nessuno può paragonarsi a Modugno, è stato il più grande showman, innamorato della musica, spalancando le braccia comunicava al pubblico, che i tempi stavano cambiando resterà inimitabile”.
Ricordi commoventi, come quello di Enrica Bonaccorti: “Ci siamo conosciuti a Teatro e siamo rimasti amici sempre”. O di famiglia, attraverso le parole del figlio Massimo: “Mio padre ha fatto sempre come voleva lui senza rimpianti”.
Ma anche di Liana Orfei, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Marinella Venegoni in questo documentario, ideato e diretto e prodotto da Maite Carpio, che si è potuto avvalere della eredità lasciata dalle esibizioni di Modugno nelle ricchissime teche Rai.
In tutta la sua lunga carriera, infatti, il cantante di origini pugliesi ha lasciato ben 230 canzoni incise, 38 film recitati, decine di spettacoli teatrali e programmi.
Ciò che esce fuori è un ritratto personale e storico dell’uomo e dell’artista: dagli anni a Polignano a mare, passando per il trasferimento a Roma, il provino al Centro Sperimentale, le vittorie al Festival di Sanremo, l’amore per sua moglie Franca Gandolfi, fino agli ultimi anni di vita.
Il documentario intende riportare sullo schermo le mille sfumature dell’anima musicale di Modugno attraverso le canzoni Nel blu dipinto di blu, Meraviglioso, La lontananza, Amara Terra Mia.
“Il 6 agosto 1994 finiva la vita avventurosa di un ragazzo intraprendente che dal sud scappò al nord in cerca di fortuna e arrivò più lontano di quanto avesse mai immaginato. Voleva fare l’attore e invece”, racconta Maite Carpio presentando l’opera, un documentario che vuole raccontare l’artista ma anche l’uomo. “Un uomo che non si fermò mai e continuò a scrivere, comporre e cantare anche dopo l’ictus e la malattia nel 1984”.
La regista, infine, sottolinea come Modugno sia “stata la prima star italiana del dopoguerra, l’eroe musicale che ha incantato il mondo strappando la canzone italiana dal provincialismo”.
Domenico Modugno , Festival di Sanremo 1958 (Getty)