Sono molti i birmani provenienti dal Myanmar che vanno in Thailandia per lavorare e sfuggire alla guerra civile. nel cantiere del grattacielo crollato a Bangkok se ne contano 60 regolarmente registrati, ma molti non lo erano e con questi il numero arriva a oltre 200. Di questi lavoratori fantasma non si sa niente, non si possono avvertire i familiari e nemmeno restituire i corpi nel caso vengano estratti dalle macerie. Adesso c’è un’inchiesta per stabilire le responsabilità dell’accaduto. Il fratello di un operaio ancora disperso, entrambi birmani, in quel momento stava lavoranando in un altro edificio e si è salvato: “Conoscevamo i pericoli di questo lavoro”, dice, “ma abbima bisogno di lavorare”. La ditta che stava costruendo il palazzo di proprietà del governo, ha un nome italiano ma non ha più alcun legame con il nostro Paese ed è al cento per cento thailandese con una joint venture cinese.

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