Moody’s prevede che la crescita del Pil dell’Italia “nell’anno in corso rimarrà moderata, al di sotto dell’1%, a causa della debolezza della domanda interna e delle esportazioni dovuta alla decelerazione dell’economia tedesca“. E’ quanto si legge nel report dell’agenzia di rating, che ha completato la revisione periodica sull’Italia e ha deciso di non annunciare nessuna azione sul rating del Paese (a maggio era stato fissato a “Baa3” con outlook stabile) e di non chiarire se un’azione sul rating sarà annunciata nel prossimo futuro.

Per quanto riguarda il quadro generale, “l’aumento dei consumi privati e la prevista accelerazione della spesa del Pnrr sosterranno una modesta accelerazione della crescita, che è stimata allo 0,9% nel 2025 e all’1% nel 2026“. Moody’s prevede che il deficit fiscale scenda al 4,6% del Pil nel 2024, dal 7,2% del 2023, e che si riduca ulteriormente al 3,5% nel 2025 e al 3% nel 2026. La previsione inoltre è che il debito aumenterà al 139,7% nel 2024, dal 134,8% nel 2023, e continuerà ad aumentare fino al 2027, superando il 143%, poiché l’effetto del Superbonus continuerà a farsi sentire nei prossimi anni.

I risultati dell’Italia sul Pnrr rimangono contrastanti 

I risultati dell’Italia nell’attuazione del Pnrr rimangono contrastanti. L’Italia è stato il primo Paese dell’Ue a richiedere le ultime tranche di finanziamento e ci aspettiamo che la settima tranche (18,2 miliardi di euro) venga richiesta entro la fine del 2024“. Così Moody’s nella sua revisione del giudizio sull’Italia, e aggiunge che “Tuttavia, la spesa di queste risorse è stata inferiore al previsto e sarà difficile spendere tutti i fondi disponibili entro la fine del 2026“, prosegue Moody’s.

 

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