“Mia figlia non si è suicidata. Era l’unica che portava soldi in casa. Lui usava i soldi di lei perfare le serate che animava”. Lo ha detto la mamma di Evelinndel Moori Chamorro, cittadina peruviana di 30 anni morta la nottetra domenica e lunedì per la caduta dal sesto piano dopo una lite con il compagno avvenuta nella palazzina in cui vivevano nel quartiere San Martino a Genova.

L’uomo, Marlo Stephano V.C., è indagato per omicidio preterintenzionale.

La procura ha disposto l’autopsia che verrà eseguita dal medico legale Davide Bedocchi.
L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per potere consentire all’uomo di nominare un proprio consulente. 
 

“Mia figlia era una gran lavoratrice – continua la donna (assistita dall’avvocato Paolo Costa) – amabile. Voleva che il compagno si occupasse delle bambine, ma lui si faceva gli affari suoi. Domenica era andato a giocare a calcetto con gli amici, era stato via alcuni giorni per il suo compleanno. Domenica sera mia figlia è uscita con suo fratello per andare a cenare fuori e le bimbe erano da me. Il padre è arrivato tardi e voleva portarle a casa. Gli ho detto di no perché era tardi e poi le bimbe non volevano stare in quella casa. La cognata di mia figlia e la sua famiglia si erano installati a casa. per questo mia figlia e il suo compagno litigavano spesso”. Evelinndel faceva qualche lavoretto come badante dal 2017 e lunedì sarebbe dovuta tornare a lavoro. Gli investigatori della squadra mobile stanno verificando il racconto dell’uomo per capire se si sia trattato di un incidente o meno. Il compagno ha spiegato di essere uscito di casa dopo aver litigato perché la donna lo stava picchiando. “Lei è uscita di casa e mi ha detto ‘se non torni mi butto'”. Poi, secondo il suo racconto, sarebbe inciampata e caduta nella tromba delle scale. Un racconto che gli inquirenti stanno cercando di verificare.

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