Sono indagati, come atto dovuto, gli agenti della Polizia che giovedì scorso si sono imbattuti nei due ricercati per la morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ingaggiando un conflitto a fuoco con i fuggitivi nel corso del quale è morto Michele Matropietro, di 59 anni, che aveva numerosi precedenti penali. Per i due poliziotti l’indagine è per omicidio colposo a seguito di eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Nel corso dell’operazione è stato anche fermato il secondo uomo in fuga, Camillo Giannattasio, di 57 anni. Ai due agenti, entrambi cinquantenni e in forza al commissariato di Grottaglie, sono stati notificati avvisi di garanzia. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista dell’autopsia sul corpo di Mastropietro.
Dal punto di vista “giuridico ritengo che sia un atto doveroso finalizzato ad accertare le reali cause e le dinamiche di quanto accaduto”. Lo dichiara all’ANSA l’avvocato Antonio Maria La Scala, uno dei legali dei due poliziotti indagati dalla procura di Taranto. “Sotto un profilo umano, da cittadino e non da avvocato, sono dispiaciuto che due agenti che hanno rischiato la vita in un conflitto a fuoco siano loro – ha concluso La Scala – adesso ad essere indagati”.