Un ragazzo minorenne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto nell’ambito delle indagini sulla morte di Salvatore Postiglione, il muratore di 56 anni ucciso a Foligno nei giorni scorsi dopo essere stato aggredito nel parcheggio della zona industriale.
Secondo quanto si apprende, il ragazzo è ritenuto responsabile dell’omicidio. Il giovane fino allo scorso ottobre era stato dipendente della stessa azienda della vittima. Ancora ignote le ragioni dell’accaduto. L’uomo era stato soccorso non lontano da un’auto trovata accesa e con lo sportello del passeggero aperto. A dare l’allarme una donna che lavora nella zona.
L’omicidio e la svolta nelle indagini
L’omicidio è stato consumato poco dopo le 6 a Foligno in Via Louviere, luogo che costituisce l’abituale ritrovo degli operai della ditta prima di raggiungere i cantieri edili di Perugia e Nocera Umbra.
Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Perugia e dal Commissariato di Foligno, anche di natura tecnica, hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari a carico del minore, fermato stamattina dalla polizia di Perugia su delega del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni dell’Umbria, Flaminio Monteleone, che ha un decreto di fermo di indiziato di delitto per i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e porto e detenzione ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
Fondamentali le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti: dai video si è accertato che il minorenne si è appostato nei pressi del luogo dove è avvenuta l’aggressione alla vittima per poi, al suo arrivo, compiere l’efferato delitto. Successivamente, grazie alla visione delle immagini, è stato ricostruito il tragitto di fuga del malvivente sino in piazza Ubaldi nel centro storico folignate, ubicata a circa 2 km dal luogo del delitto, dove l’indagato ha fatto perdere le proprie tracce.
Le scarpe del minorenne sporche di sangue
Gli accertamenti sui residenti della zona ha consentito di concentrarsi sull’indagato le cui fattezze fisiche corrispondevano perfettamente a quelle dell’aggressore, travisato. La perquisizione effettuata nella tarda serata di ieri a casa del minore, ha permesso di rinvenire e sequestrare gli abiti indossati dal soggetto in occasione dell’omicidio, le scarpe ancora intrise di sangue, un monopattino impiegato per recarsi sul luogo del delitto e per fare successivamente rientro presso la propria abitazione. Sono in corso ulteriori approfondimenti relativi al movente alla base dell’omicidio comunque legati all’ambiente lavorativo.