Lo scontro politico è partito subito, appena i fiumi si sono ingrossati, appena gli argini si sono rotti, appena le strade sono tornate ad allagarsi. 
Il centrodestra accusa la regione Emilia-Romagna di non aver speso i soldi messi a disposizione dal governo. Il centrosinistra risponde con l’accusa di sciacallaggio politico, ricorda la scarsa attenzione del governo verso i territori alluvionati e la mancata nomina di Stefano Bonaccini al ruolo di commissario, assunto dal generale Figliuolo. E così, mentre i soccorsi erano in corso, per tutto il giorno maggioranza e opposizione si sono scambiati bordate.

generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna (Tg1)

Lo scontro è acuito da quello che in Emilia-Romagna avverrà fra due mesi: il 17 e il 18 novembre, infatti, ci saranno le elezioni regionali, per scegliere il successore di Bonaccini. Il centrosinistra schiera il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, che è stato in prima linea nella gestione dell’alluvione di 16 mesi fa, ma anche nelle polemiche sui mancati rimborsi agli alluvionati. La candidata del centrodestra Elena Ugolini è tornata ad attaccare la Regione: nei prossimi due mesi il tema dell’alluvione sarebbe stato al centro della campagna elettorale anche senza questa nuova situazione, dopo quello che è successo lo sarà ancora di più. 

Al di là delle schermaglie di campagna elettorale, lo scontro è però violento e coinvolge anche le istituzioni. 

Maltempo,Alluvione,Allagamenti a Cotignola,,19 settembre 2024

Maltempo,Alluvione,Allagamenti a Cotignola,,19 settembre 2024 (localteam)

“In questo decennio – ha detto Nello Musumeci in conferenza stampa – l’Emilia-Romagna ha ricevuto 594 milioni per la lotta contro il dissesto idrogeologico. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa potremmo programmare ulteriori interventi”. 

Poi se la prende con il collega Pichetto Fratin, a capo del dicastero dell’Ambiente: “Il piano nazionale sul dissesto idrogeologico è fermo da cinque mesi nelle strutture del ministero”. Ma al centro della questione ci sono i fondi post alluvione. “Con una prima ordinanza – dice il viceministro Galeazzo Bignami – sono stati assegnati 94 milioni e la Regione ne ha spesi 49. Con una seconda 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero”. 

Una ricostruzione non vera, secondo la Regione Emilia-Romagna. Soprattutto, secondo la presidente facente funzioni Irene Priolo, “è fatta dimenticando che noi stessi stiamo continuando a gestire tantissimi cantieri e che il governo ha scelto di gestire l’emergenza tramite il generale Figliuolo”. 

Elly Schlein schiera il Pd al fianco dell’Emilia-Romagna: “Mentre gli amministratori hanno passato la notte a gestire l’emergenza e organizzare i soccorsi – dice – la destra di governo si è messa a fare sciacallaggio politico per fini elettorali. Giorgia Meloni aveva fatto un’inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere il 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate: prima ancora che ridicolo è indecente”. 

Anche nel maggio 2023, dopo un primissimo momento di concordia istituzionale, lo scontro politico sull’alluvione scoppiò quasi subito. In quell’occasione al centro della contesa fra governo e regione Emilia-Romagna ci fu la nomina del commissario alla ricostruzione, con il territorio che chiedeva che la scelta ricadesse sul presidente della Regione Stefano Bonaccini, come fu per il terremoto del 2012. Il governo scelse il generale Francesco Paolo Figliuolo, reduce dalla gestione della campagna vaccinale. 

Elly Schlein (ansa)

“La natura dei lupi non passa mai, sanno solo azzannare”, dice amareggiato il sindaco di Bologna Matteo Lepore

“Siamo qui con i piedi nel fango che stiamo gestendo l’alluvione e il ministro della protezione civile, che ha il compito istituzionale di aiutare i territori, fa campagna elettorale. Non ha rispetto ne per le istituzioni, né per i cittadini, né per il lavoro fatto in questi anni insieme al governo e al commissario Figliulo. Quando c’è ancora un’alluvione in corso, un ministro della protezione civile non può scaricare il barile, ma doveva essere già qui da ieri”, aggiunge Lepore. “Noi invece da ieri non abbiamo visto nessuno” e “da circa un anno e tre mesi non vediamo il ministro Musumeci, che sarebbe stato molto importante poter incontrare anche nei mesi scorsi”. 

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore (#web)

Altra ”stoccata” al ministro arriva da Graziano Delrio: “Sono sicuro che la regione Emilia-Romagna risponderà punto per punto alle domande ridicole poste da un ministro della Repubblica che purtroppo ha anche la responsabilità della gestione dell’emergenza in questo Paese”. “Nel frattempo – aggiunge Delrio – casomai il ministro si ricordi che è stato presidente della regione Sicilia per diversi anni e ci faccia avere il resoconto dei finanziamenti che lui ha ricevuto e speso durante il suo mandato perché come è noto, della dispersione idrica alla cura del territorio, la regione Sicilia non brilla e  certamente durante la sua presidenza nessuno si è accorto di una particolare sollecitudine per i bisogni e le urgenze dei cittadini al punto che la sua coalizione ha preferito non ricandidarlo”.  

Graziano Delrio (@web)

Condividere.
Exit mobile version