Il Napoli è campione d’Italia. La vittoria al Maradona sul Cagliari (2-0) sancisce definitivamente la conquista del titolo per la squadra di Antonio Conte, a conclusione di una stagione caratterizzata da un appassionante e sfibrante testa a testa con l’Inter. E’ uno scudetto che arriva in maniera sorprendente sia perché fa seguito a una stagione, quella dello scorso anno, estremamente deludente e chiusa al decimo posto, sia per la ristrettezza della rosa e per i continui infortuni che nella seconda parte del campionato hanno condizionato la squadra.
Napoli Vs Cagliari: Seria A 24/25 – 23 maggio 2025 (AP)

Como-Inter – Seria A 24/25 – Gol di Romelu Lukaku (LaPresse)
L’ingresso in campo del Napoli allo stadio Maradona (RaiNews.it)
La partita con il Cagliari è agonismo e tattica in un grande spettacolo nella cornice del calore dei tifosi napoletani in cui gli attori protagonisti, oltre ai calciatori in campo sono i 55 mila tifosi assiepati sugli spalti del Maradona.
La febbre scudetto che inizia dal pomeriggio
Ma l’abbraccio dei napoletani alla loro squadra non si limita soltanto alla presenza sugli spalti dell’impianto di Fuorigrotta. In decine di migliaia, infatti, raggiungono la zona dello stadio nelle prime ore del pomeriggio per vivere l’emozione del momento, la conquista del quarto scudetto, sia pure senza assistere alla partita. E nelle tre piazze cittadine in cui erano stati sistemati i maxischermi che mandano in diretta la partita l’entusiasmo dei tifosi è alle stelle.
Lo stadio, già pieno diverse ore prima dell’inizio del match, è completamente tinto d’azzurro.
La partita è una festa, organizzata nei minimi dettagli, con il risultato del match che è considerato soltanto un aspetto secondario, considerato che la vittoria degli azzurri era data per scontata prima ancora dell’inizio. L’occasione di realizzare il miracolo di cui Antonio Conte ha parlato per tutta la stagione è talmente grande e ghiotta che nessuno pensa che possa non essere sfruttata. Ed è proprio così che va a finire. Il Cagliari, già salvo da una settimana, non ha la forza e forse neppure la voglia di frapporsi tra il Napoli e lo scudetto.
Primo tempo delicato con un “fantasma maligno” sul terreno del Maradona
E la partita fila via liscia, anche se nel primo tempo, con l’Inter in vantaggio a Como e con gli azzurri che non riescono a sbloccare il risultato, qualche fantasma maligno si affaccia sul terreno di gioco del Maradona. Ma al 41′ ci pensa l’uomo del destino, Scott McTominay che su traversone da destra di Politano inventa una sforbiciata che manda il pallone alle spalle di Sherri.
Alla squadra di Conte, tornata capolista in un avvincente sorpasso e controsorpasso con l’Inter, non resta che completare l’opera, allargando il vantaggio per evitare che il ‘corto muso’ che ha caratterizzato spesso in questa stagione le prestazioni della squadra, comporti un secondo tempo vissuto tra sofferenze e stati di ansia. E al 5′ della ripresa ci pensa Lukaku a mettere a segno il gol della sicurezza. Il belga parte dalla distanza in solitaria, resiste all’attacco di Adopo e Mina, entra in area di rigore e insacca con un rasoterra in diagonale.
D’altro canto tutta la preparazione della gara, in settimana, era stata puntata sull’atteggiamento da tenere in campo, sullo sforzo da fare per non dare tregua a spazio al Cagliari e portare a casa una vittoria che, indipendentemente dal risultato dell’Inter impegnata a Como, potesse dare la certezza del titolo. Tutto è finalizzato alla grande conquista, il quarto scudetto della storia, agguantato dal Napoli al termine di uno dei tornei più appassionanti e logoranti degli ultimi anni.
Il Maradona da quel momento diventa uno spettacolo nello spettacolo. In una sarabanda di suoni e di colori, la partita continua nell’attesa generale del fischio di chiusura dell’arbitro. Il Napoli nasconde il pallone e gestisce il prezioso vantaggio, facendo scorrere i minuti che separano la squadra e tutta la città dalla conquista del quarto scudetto. La partita finisce e subito dopo comincia la festa.