La mattina dopo le riprese della  “scena del suicidio” del fratello nel film ‘Parthenope’ diretto da Paolo Sorrentino, il corpo senza vita del 51enne costumista Luca  Canfora fu ritrovato sugli scogli nelle acque di Capri. Ora, con un  supplemento di indagini chiesto con un nuovo esposto dai familiari del 51enne, la Procura di Napoli (pm Silvio Pavia) nei prossimi giorni  potrebbe chiedere la riesumazione del cadavere per ulteriori  accertamenti

Tra due giorni, la Squadra Mobile della Questura  partenopea ascolterà nuovamente il fratello. La svolta nell’inchiesta  su quello che allo stato gli inquirenti ritengono possa essere un  suicidio è arrivata in questo weekend.        

Luca Canfora fu trovato morto il 1° settembre 2023 da un canoista  proprio sotto il belvedere dei giardini comunali di Augusto a Capri,  location scelta per le riprese di quella particolare scena. Secondo i  familiari del costumista, che si avvalgono della consulenza del  generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris, la mancanza di  fratture sul corpo di Luca Canfora nonostante la caduta da una altezza notevole (circa 100 metri) sarebbe incompatibile con l’ipotesi del  suicidio. Un dettaglio che potrebbe spingere la Procura di Napoli ad  effettuare una nuova autopsia sulla salma del 51enne, ormai a distanza di un anno e mezzo dai fatti. Inoltre, nessun testimone ha parlato di  depressione o altri dettagli che possano aver spinto il noto  professionista a togliersi la vita. A parere degli inquirenti, però, per il momento la morte di Canfora non può che essere riconducibile a  un gesto volontario, ma le indagini stanno andando avanti per fugare ogni dubbio.

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