“Questi ragazzi sono stati lasciati lì da soli”, l’agghiacciante, disperata, dichiarazione alla stampa locale della mamma di Patrizia Cormos, la ventenne che assieme a Bianca Doros e Cristian Molnar, è rimasta uccisa dalla piena del fiume Natisone il 31 maggio scorso, ormai quasi un mese fa.

Un cerchio chiuso, l’altro da completare: l’inchiesta
Con il ritrovamento del corpo di Cristian, ormai un cerchio si è chiuso, manca da chiudere quello delle eventuali responsabilità – se ce ne sono state – le chiamate ai soccorsi, forse arrivati tardi, ma dai video e foto a disposizione della Procura, filtrano particolari angoscianti: non solo il passante che aveva realizzato il tristemente “famoso” video: con i tre ragazzi abbracciati, ma – la dichiarazione della mamma di Patrizia – anche altre persone che sembra si fossero posizionate sul ponte, osservando la scena e – forse – non facendo nulla per cercare di salvare i tre ragazzi.

Sul cellulare di Patrizia, gli attimi di gioia prima della tragedia
E dalla memoria dello smartphone, sembra ci siano anche immagini di gioia e allegria, immortalate appena prima che il Natisone travolgesse i tre ragazzi: gli ultimi istanti di vita registrati sul cellulare di Patrizia Cormos. 

Un paradosso quasi, a distanza di quasi un mese dalla loro morte: un ricordo digitale dei loro ultimi momenti di vita immortalati nella gioia di tre giovani, che trascorrevano un momento di leggerezza assieme.

 

La cronologia della tragedia: minuto per minuto

E’ dal telefono che è stato possibile risalire, minuto dopo minuto, alla cronologia di quel venerdì 31 maggio, attraverso gli orari delle chiamate, i metadati di foto e video, l’aggancio alle celle telefoniche. Il fascicolo aperto in Procura rimane per omicidio colposo a carico di ignoti.

Le quattro telefonate al 112
Il telefono, che mostra anche la quattro telefonate (in meno di mezz’ora) al numero unico di emergenza 112 è stato restituito alla famiglia dopo gli accertamenti tecnici disposti dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta sulla morte dei tre giovani.

I genitori di Patrizia hanno ricevuto il cellulare della figlia dalla Procura, che ha effettuato una copia forense del dispositivo, preservando tutti i dati digitali: da qui, un tentativo di ricostruzione degli ultimi momenti di vita di Patrizia, dalle quattro richieste di soccorso al 112 ai selfie e video scattati poco prima della tragedia, quando l’isolotto era ancora all’asciutto. 

La “Catena dei soccorsi”
Intanto la Procura lavora per ricostruire con precisione “l’attivazione della catena dei soccorsi”, iniziando dalle chiamate di emergenza, mentre – secondo quanto filtra sempre dalla stampa locale – la Prefettura di Udine sta preparando una relazione sulle prime attività di soccorso “svolte dalle strutture pubbliche” a favore dei tre giovani, come richiesto dal ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci.

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