
Le donne detenute nella Casa di Reclusione Femminile della Giudecca, a Venezia, guidano i visitatori tra gli scatti del Carcere di San Vittore esposti nella mostra “I volti della povertà“, tratta dall’omonimo volume di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero.
Mostra alla Giudecca – I volti della povertà in carcere (U.Stampa)
“Attraverso i volti e le storie narrate nel volume e nelle foto – spiega l’autrice Rossana Ruggiero – è stato possibile restituire una voce a chi pensava di averla persa per sempre e un volto a coloro a cui è stato negato di potersi riconoscere. Su questo sentiero, ci siamo fatti strumento per ricucire pezzi di vita necessitanti di rammendo, rivelando una sorprendente ricchezza nella povertà, una piccola porzione di libertà in quello spazio senza orizzonte che è il carcere”.
Mostra alla Giudecca – I volti della povertà in carcere 2 (U.Stampa)
Durante l’evento di presentazione, dopo i saluti del Patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia, del sindaco Luigi Brugnaro e di Maurizia Campobasso, direttore della Casa di Reclusione, la parola è stata data a Giacinto Siciliano, già direttore del Carcere di San Vittore, provveditore dell’A.P. delle Regioni Lazio, Abruzzo e Molise, che ha sottolineato l’estrema complessità del mondo carcerario e cosa sia lo stesso per chi è dall’altra parte: “C’è una città nascosta al di là delle mura. Nessuno ci fa vedere ciò che succede in carcere, probabilmente perché si vuole oscurare la realtà per non toccarla con mano. La non conoscenza genera la mancanza di una autentica consapevolezza, da parte di chi è fuori, su cosa sia veramente questo luogo e cosa significhi lavorare in carcere mettendoci la faccia”.
Carcere Giudecca a Venezia: casa di reclusione femminile (Ministero interno )