E’ finita la conferenza stampa della Curia, abbiamo ascoltato l’Arcivescovo Fuerba. Noi siamo accanto alla cattedrale, da qui Francesco è partito con la sua valigetta per il conclave, pensando di tornare presto.
La notizia della morte come l’avete data? L’avete data? Ad un certo punto nella programmazione immagino bisognava anche comunicarla.
“Più o meno, in realtà nel cambio di programmazione abbiamo dato in onda la messa dell’Arcivescovo di Buenos Aires alle 8.30 di mattina nella cattedrale e l’annuncio lo ha dato lui di fatto durante la diretta”.
Uno dei momenti più duri per Facundo Fernandez-Bilz da direttore di Orbe 21, il canale radiotelevisivo voluto dall’allora Arcivescovo Bergoglio, un canale che voleva essere formativo ed educativo per le famiglie, tutt’altro che meramente cattolico.
Come ha reagito lei alla notizia della morte del Papa personalmente e anche come direttore di questo canale?
Personalmente ho avuto una reazione molto forte. Tutta la mia formazione in seminario e due anni poi di studio a Roma li ho trascorsi parlando con Bergoglio, sognando di diventare un sacerdote come lui. Abbiamo perso il nostro papà. Un secondo dopo la notizia poi ho mandato un messaggio al coordinatore della programmazione dicendogli di stare pronto perché avremmo dovuto raccontare al mondo che cosa ha rappresentato per noi e condividere quanto più possibile il messaggio del Papa e la sua eredità. Avevamo tantissimo materiale su di lui e con lui e lo abbiamo ritrasmesso più volte, anche le sue ospitate in occasione della festa di San Cascetano e l’ultima preziosa intervista pubblica che concesse proprio a noi lo scorso novembre. Ora la nostra programmazione è incentrata su questo”.
“Dalle sette e mezza di mattina di lunedì non ci siamo più fermati”.
Le prime dirette del canale dal 2013, tutte le celebrazioni del neo Papa tradotte in spagnolo. Poi dal 2023 molti programmi in diretta con ospiti, economia, sport e cultura, attualità, musica, cinema, tv, cucina francescana e con i ragazzi dell’università cattolica.
Quando Francesco era ancora arcivescovo di Buenos Aires. Dal 2007 un programma settimanale pluripremiato dedicato al dialogo interreligioso a confrontarsi proprio Bergoglio con un rabbino e un pastore protestante.
“La sua caratteristica – prosegue il direttore della tv – era che quando parlava con te ti faceva sentire al centro del suo mondo e se ti rincontrava dopo qualche mese riprendeva la conversazione esattamente da dove l’aveva lasciata perché aveva questa capacità.
Nel 2013. Da un punto di vista produttivo che passaggio è stato per questo canale?
“Cambiò tutto per noi e per lui e fu una sorpresa. Con le dirette dalla Santa Sede tradotte in spagnolo utilizzando anche i termini argentini siamo diventati in parte internazionali arrivando anche al pubblico spagnolo e sudamericano. Prima che diventasse papa lo seguivamo in ogni celebrazione anche le più piccole ma già sentivamo che il suo messaggio era universale, parlava a te ma in realtà parlava al mondo. Una sensazione rara e molto forte”.
Lo ricorda Germano Soriano produttore generale era qui da molto prima dell’intuizione di Bergoglio quando non esisteva Canale 21 ma solo un centro di produzione televisiva dell’Arcidiocesi.
“All’età di 75 anni sarebbe andato in pensione da Arcivescovo – racconta Soriano – venne qui a salutare tutti e pretese di trascorrere un’intera mattinata con ognuno di noi lavoratori del canale. Mi raccontò la sua storia personale, io feci lo stesso mi chiese della mia famiglia, del mio pensiero, mi mostrò il libro che stava leggendo lo commentammo, ascoltammo musica, lui propose Piazzolla un arcivescovo che dedica tutto quel tempo solo a te e ti ascolta sinceramente è proprio vero, era un padre per tutti noi.
Una cosa che mi marcò per tutta la vita e indirizzò il mio essere produttore era l’attenzione ai poveri. Mi raccontò la prima volta in cui incontrò una famiglia che viveva per strada, si affacciava alla finestra, li vedeva quando mangiavano, quando dormivano. Decise di aiutarli ma soprattutto sentì l’esigenza di conoscere la loro storia, di abbracciarli, di condividere un pezzo di cammino con loro.
Mi ispiro a questo ora nell’impostare tutti i miei programmi”.