Abbracci calorosi e la voglia di tornare a casa. La piccola Sofia e la sua mamma sono state dimesse dalla clinica “Sacro cuore” di Cosenza. Adesso Valeria Chiappetta vuole solo dimenticare il rapimento lampo della sua bimba che aveva partorito da appena un giorno. Prima di lasciare la clinica, la giovanissima mamma e la piccola hanno ricevuto l’abbraccio della Polizia di Stato. Sono stati gli uomini e le donne in divisa a riportare subito a casa la sua bimba e ad arrestare i responsabili. Valeria ha fatto rientro nella sua casa a Castrolibero, alle porte di Cosenza, stringendo tra le braccia la sua Sofia e l’altro bimbo circondata dall’affetto di suo marito e dei familiari”.

“Mi sto riprendendo e sto bene. Ora vogliamo solo riposare” ha detto la donna ai giornalisti uscendo dalla clinica. A chi le ha chiesto se conoscesse Rosa Vespa, la donna arrestata insieme al marito per il rapimento, ha risposto di non averla mai vista. “Voglio ringraziare tutti e soprattutto le forze dell’ordine, i cittadini e anche l’equipe medica della clinica. Ringrazio tutti e ora voglio solo riposare. Io sto bene”.

Domani l’udienza di convalida del fermo della coppia arrestata 

Si svolgerà domani mattina, alle 9, nel carcere di Cosenza l’udienza di convalida per Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, e per il marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi. I due sono accusati del rapimento di Sofia. La piccola, di appena un giorno, era stata portata via nel tardo pomeriggio di martedì mentre si trovava in clinica. Il marito della donna, nella tarda serata di mercoledì, è stato trasferito da Cosenza al carcere di Castrovillari dove ci sono anche le celle di isolamento. I legali della coppia, gli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, sono in attesa di leggere gli atti e di incontrare i due in carcere per poter cercare di ricostruire l’accaduto. Intanto, proseguono le indagini condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Procura di Cosenza. Al vaglio degli inquirenti anche eventuali responsabilità da parte della struttura sanitaria.

Il rapimento

La donna si sarebbe introdotta nella clinica fingendosi una puericultrice e avrebbe agito con l’ausilio del marito. Le telecamere interne della clinica l’hanno ripresa mentre si avvicina a un ovetto con la piccola in braccio e cerca di metterla all’interno facendosi aiutare dall’uomo. Non riescono nell’operazione e quindi escono – lei con la neonata in braccio e lui con l’ovetto in mano. Poi si allontanano a bordo di un’auto. 

“Quando siamo entrati in casa abbiamo visto prima un fiocco di colore azzurro e quando abbiamo bussato abbiamo visto degli ospiti che erano lì per i festeggiamenti di una nascita”. Sono le parole del commissario di Polizia Claudio Sole che ha preso tra le braccia la piccola Sofia sequestrata e rapita ieri in una clinica dove la piccola era appena nata. Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, è stata arrestata ieri sera assieme al marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi dai poliziotti della Questura di Cosenza. “Appena entrati – ha spiegato Sole parlando con i giornalisti – abbiamo visto le persone incredule e anche il marito della donna. Ma su di lui questo aspetto è da valutare. Poi ho chiesto alla donna dove fosse la bambina e lei mi ha indicato una camera dove c’era una culla con la piccola che era vestita di azzurro. Era tutto addobbato per un maschietto. La donna poi è caduta in un mutismo. Quando abbiamo preso la bimba l’emozione ha preso il sopravvento sulla tensione che abbiamo avuto. Io per primo l’ho presa in braccio e non l’ho più lasciata. Ci sono indagini in corso anche per capire quanto il marito fosse a conoscenza che quella bimba non era suo figlia. Ci è stato riferito da una donna che la persona arrestata aveva probabilmente già provato a prendere un altro neonato, ma sono tutti elementi da valutare e da vagliare con attenzione”. Il commissario ha aggiunto che “la donna non si è opposta. Ha solo indicato la stanza con la culla”. 

Sofia è stata una “vittima casuale” dal momento che “nessun contatto” è emerso” tra la famiglia della piccola e i coniugi” sottoposti a fermo, ha spiegato il capo della Squadra mobile di Cosenza Gabriele Presti. Il funzionario ha sottolineato che le “indagini si concentreranno anche sulla sicurezza del punto nascite” della clinica Sacro cuore, teatro del rapimento. 

Ricostruendo quanto accaduto, Presti ha riferito che Rosa Vespa aveva detto alla mamma della neonata di essere una “puericultrice” e indossava la mascherina. Questo -ha aggiunto – ha fatto guadagnare tempo alla coppia”. Il poliziotto ha poi spiegato che “è oggetto di accertamento se abbia o meno bussato ad altre stanza ma di certo è rimasta diverso tempo all’interno” della struttura, e che ci sono “indagini anche per capire se avesse fatto sopralluoghi” nei giorni precedenti.

Riguardo alla figura del marito di Rosa Vespa, Acqua Moses, apparso ignaro di quanto realmente era accaduto ad alcuni investigatori, Presti ha riferito che la “posizione dell’uomo è da stabilire”.   Il capo della Squadra mobile ha quindi sottolineato che “descrizioni, servizi di video sorveglianza e conoscenza approfondita del territorio sono stati gli elementi che hanno portato alla risoluzione del caso”. 

Il proprietario della clinica: “La bimba rapita durante l’orario di visita”

“L’episodio si è verificato durante l’orario delle visite. I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti”. È quanto ha dichiarato Saverio Greco, legale rappresentante del gruppo IGreco, proprietario della clinica. “Per fortuna, il sistema di videosorveglianza ha funzionato, consentendo alle forze dell’ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi. In clinica entrano i parenti dei bambini per portare dolci e regali e noi non chiediamo i documenti a tutti. Anzi, spesso veniamo accusati di essere troppo fiscali nei controlli. È stata una giornata difficile, quanto accaduto ci farà ripensare il sistema con cui gestire gli ingressi d’ora in avanti”.

La donna arrestata aveva simulato la gravidanza

La donna – secondo le fonti- nutriva una sorta di ossessione per avere un figlio. Avrebbe simulato per 9 mesi la gravidanza, raccontando ai familiari di essere in attesa di un maschietto e di essere stata trattenuta nella clinica alcuni giorni più del previsto per accertamenti. Tutto era organizzato nei dettagli: la neonata era stata vestita di azzurro come se il nascituro fosse di sesso maschile.

La bambina, nata lunedì, sta bene ed è stata restituita ai genitori.

Il nonno della bambina: “Ringrazio le forze dell’ordine”

“Ringrazio le forze  dell’ordine, hanno fatto un ottimo lavoro, sono stati rapidissimi. Mio figlio mi ha chiamato oggi pomeriggio per dirmi che la bimba era sparita dalla clinica, non si trovava più. Ho chiamato immediatamente il 112, sono state ore di panico. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio”: così dice Mario Cavoto, il nonno della piccola Sofia.

“Il nostro sentito ringraziamento agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cosenza per aver ritrovato e riportato ai genitori la neonata rapita in ospedale. Un plauso ai nostri uomini e donne in divisa per lo straordinario lavoro di squadra e di ricerca. Un abbraccio alla mamma e al papà e un augurio di buona vita alla piccola Sofia!”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni, pubblicando una foto degli agenti con la piccola.

La mamma sui social: “Ieri siamo morti e risorti”

“Siamo una mamma e un papà che ieri sono morti e rinati”. Sono le parole piene di commozione di Valeria Chiappetta, la mamma della piccola Sofia. “Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia – ha scritto la mamma sui social qualche ora fa postando una foto della piccola con il fratellino – vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze. Un’intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie a tutti. Vorrei abbracciare tutti. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”.

Occhiuto: “Grazie alle forze dell’ordine”

“Oggi tutta Italia è stata con il fiato sospeso per alcune interminabili ore durante il rapimento della neonata di Cosenza”. Lo ha scritto sui social il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto commentando il ritrovamento della neonata rapita a Cosenza. “Una brutta storia – ha aggiunto Occhiuto – fortunatamente a lieto fine, grazie allo straordinario lavoro delle Forze dell’ordine e degli organi coinvolti. Un abbraccio forte e’ rivolto ai genitori e alle famiglie per cio’ che hanno vissuto in queste ore”.

La piccola sta bene e potrà tornare a casa

Sta bene, ha mangiato e in mattinata sarà dimessa dall’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dove era stata portata ieri sera per una serie di controlli dopo quanto le è accaduto, la neonata rapita e ritrovata dopo alcune ore dalla Polizia. Il padre e la nonna l’andranno a prendere all’Annunziata e poi dovrebbero andare a casa dopo avere preso anche la mamma che stamani dovrebbe uscire dalla clinica. “I genitori sono stanchi ma felici” ha detto la nonna.

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