
La NASA ha diffuso nuove immagini di 3I/Atlas, l’oggetto interstellare scoperto lo scorso luglio dal telescopio ATLAS in Cile. Le analisi condotte da oltre una dozzina di strumenti – dai rover marziani ai telescopi spaziali, fino alle missioni dedicate allo studio del Sole – confermano che si tratta a tutti gli effetti di una cometa proveniente da un altro sistema stellare.
Durante un briefing in diretta streaming, Amit Kshatriya, amministratore associato dell’agenzia spaziale, ha ribadito: «Questo oggetto è una cometa. Si comporta come una cometa e tutte le prove indicano che lo sia».
La sua traiettoria fortemente inclinata e l’assenza di un’origine nota avevano alimentato ipotesi fantasiose, compresa la possibilità che si trattasse di una tecnologia aliena. Gli esperti hanno però smentito ogni interpretazione non scientifica.
«3I/Atlas non si avvicinerà né alla Terra né ad altri pianeti del Sistema Solare»
Nicky Fox, responsabile della Direzione delle Missioni Scientifiche
La NASA ha inoltre sottolineato che 3I/Atlas non rappresenta alcuna minaccia. Nicky Fox, responsabile della Direzione delle Missioni Scientifiche, ha assicurato che l’oggetto «non si avvicinerà né alla Terra né ad altri pianeti del Sistema Solare».
Le lievi variazioni osservate negli ultimi mesi nella sua traiettoria sono spiegate dai getti di gas e polveri che si sprigionano dalla superficie della cometa quando si avvicina al Sole, un fenomeno che agisce come un piccolo motore naturale.
La campagna di osservazione è senza precedenti: 12 strumenti NASA sono già riusciti a catturare immagini del corpo celeste. Le sonde MRO e Maven, in orbita attorno a Marte, hanno ottenuto le riprese più ravvicinate; il rover Perseverance ha fotografato la cometa dal suolo marziano; e le missioni Stereo, SOHO e PUNCH hanno seguito 3I/Atlas mentre transitava dietro il Sole, rivelandone la coda. Hanno partecipato anche i telescopi spaziali Hubble, James Webb e Spherex, nonché le sonde Psyche e Lucy, in viaggio verso diversi asteroidi.
Secondo gli scienziati, si tratta di un’opportunità scientifica rara: solo tre oggetti interstellari sono stati osservati nel Sistema Solare. Le nuove immagini aiuteranno a comprenderne la composizione, le dimensioni e il comportamento prima che la cometa lasci il nostro sistema solare per tornare nello spazio profondo.