“No Meloni day” studenti in corteo in varie città italiane contro il governo

Decine di migliaia di studenti in piazza in tutta Italia in occasione dello sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza – contro il governo Meloni.

“Una mobilitazione diffusa – spiega in una nota la Rete – per rivendicare una scuola e un’università pubbliche, libere e capaci di costruire un futuro migliore”. Con lo slogan “Un’altra scuola, un altro mondo è possibile”, studentesse e studenti denunciano l’assenza di una reale visione per il futuro dell’istruzione, e pongono una profonda critica all’attuale modello di scuola. “Le scuole che attraversiamo ogni giorno non ci appartengono – spiega Tommaso Martelli, coordinatore dell’Unione degli Studenti – viviamo quotidianamente disagi relativi ad un sistema di didattica e valutativo obsoleto, veniamo mandati ad essere sfruttati nelle aziende a causa dei PCTO, e mentre si investono miliardi in armi, c’è chi non riesce a permettersi neanche i libri per studiare. Immaginare un’altra scuola è necessario”.

Scende in piazza anche l’università. “Rivendichiamo un’università libera dal controllo politico, realmente finanziata e al servizio della collettività,” dichiara Arianna D’Archivio, coordinatrice di Link Coordinamento Universitario. “Le piazze del 14 novembre esprimono anche una ferma condanna contro il genocidio in corso a Gaza e contro la complicità del governo italiano, che continua a sostenere la guerra e a tacere di fronte ai bombardamenti che colpiscono scuole, ospedali e università”.

Ad attaccare le scelte del governo anche il Fronte della Gioventù Comunista: “Ci stanno rubando il futuro – dichiara Daniele Agostini, segretario romano del movimento – Nella nuova manovra ci sono 869 milioni di euro di tagli all’istruzione. Mentre le scuole cadono a pezzi e gli insegnanti sono tra i meno pagati d’Europa, ci dicono che dobbiamo essere grati se possiamo lavorare gratis con l’alternanza scuola-lavoro, ‘per fare esperienza’. Ma chi pensano di prendere in giro?”. 

Nel corso delle proteste un gruppo di studenti legato ai collettivi autonomi dei licei si è presentato davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma lanciando secchi di vernice sulla facciata e colpendo il reparto di polizia che presidiava l’ingresso.

“Difendere la scuola e l’università pubbliche significa difendere la possibilità stessa di immaginare un mondo diverso, libero da guerra, disuguaglianza e sfruttamento”. dichiara Francesca Cantagallo, coordinatrice della Rete della Conoscenza.

Milano: “Contro il governo dei padroni”

Un migliaio i ragazzi in strada, appartenenti a numerose associazioni, da Cambiare Rotta a Fridays for future. “Contro il governo dei padroni. Stop genocidio,  repressione e riforma Valditara”, si legge nel manifesto esposto alla testa della manifestazione.

Genova, studenti in piazza: “Studiare non deve essere un privilegio”

Studenti e studentesse sono scesi oggi in piazza a Genova nell’ambito della mobilitazione nazionale promossa dalla Rete degli Studenti Medi e da Sinistra  Universitaria-Udu Genova. Con lo slogan ”Non fermerete il vento”, la manifestazione ha attraversato il centro cittadino per chiedere maggiori investimenti su scuola, università e diritto allo studio. Tra le principali richieste: aumento della spesa per l’istruzione al 5% del Pil, gratuità dei libri di testo, ampliamento della No Tax Area a  30 mila euro, più alloggi universitari e sportelli psicologici in ogni istituto. Gli studenti hanno denunciato anche la situazione abitativa genovese e la carenza di servizi per gli universitari. ”Studiare non deve essere un privilegio: vogliamo un sistema educativo accessibile e libero”, hanno dichiarato gli organizzatori. ”Il vento del cambiamento non si fermerà”.

A Bologna slogan contro la guerra e solidarietà al popolo palestinese

Dopo essersi radunati in piazza Verdi questa mattina, gli studenti delle superiori e gli universitari di Bologna sono partiti in corteo in occasione dello sciopero studentesco a livello nazionale con l’obiettivo potrebbe essere avvicinarsi il più possibile alla Fiera, dove è in corso l’Assemblea nazionale dell’Anci a cui partecipano anche diversi esponenti dell’Esecutivo. Partecipano anche i ricercatori precari, a rischio per i contratti in scadenza. Insieme agli slogan e ai discorsi gridati al megafono (“Palestina libera”; “Governo genocida”; “Cacciamoli via”; “Bologna non vi vuole”; “Blocchiamo tutto”), sono i muri della zona universitaria che raccontano le ragioni della protesta: solidarietà al popolo palestinese, contrarietà alla guerra e alle spese militari.

 

La protesta a Torino: “Il governo non ci può zittire”

“Contro il governo del genocidio e del fossile studenti blocchiamo tutto”. Centinaia di studenti si sono radunati in piazza XVIII dicembre a Torino, davanti alla stazione ferroviaria di Porta Susa. Intesta i Fridays for Future, seguiti dai collettivi studenteschi delle scuole superiori e delle università. “Le scuole scendono in piazza contro la guerra” è lo slogan scelto per unire le diverse componenti della protesta. Gli organizzatori parlano di una mobilitazione per “lottare per non essere travolti da questo sistema marcio che ci spinge nel baratro della guerra. Lottare per dimostrare che anche noi abbiamo potere”. E aggiungono: “Siamo qui per ricordare al nostro governo che non ci può zittire. Il governo italiano non è all’altezza, Meloni non fa nulla per contrastare la crisi economica mentre sostiene governi guerrafondai”.

Le manifestazioni a Napoli: “Contro il genocidio e la repressione”

Espongono striscioni e urlano slogan contro “genocidio, repressione e riarmo”, gli studenti che sono scesi in piazza oggi a Napoli in un corteo partito da Piazza Garibaldi. La manifestazione rientra nelle iniziative del #Nomeloniday promosso in diverse piazze italiane. In marcia anche una bara con sopra un fiore e una croce a simboleggiare la morte della “scuola pubblica, laica, antifascista”. Tra i temi della protesta la denuncia della situazione a Gaza ed il no alla “militarizzazione” del sapere e la necessità di una inversione totale rispetto alle politiche sul clima.

Il corteo a Cagliari: “Facciamo sentire la nostra voce”

In piazza a Cagliari per esprimere il dissenso nei confronti di un sistema scolastico che- dicono – “non ci rappresenta”. L’Unione degli studenti ha organizzato per oggi un corteo da Piazza Garibaldi a Piazza Matteotti per sottolineare i problemi presenti nelle scuole.   “Con le nuove riforme scolastiche ora più di ogni altro momento noi studenti dobbiamo far sentire la nostra voce, far capire che ci siamo e che vogliamo portare avanti delle proposte che veramente possano cambiare il nostro sistema scolastico – spiegano sui social – Il nuovo esame di maturità è l’ennesima pagliacciata del nostro governo, che cosi facendo costituisce un esame che ancora meno di prima è rappresentativo dell’intero percorso scolastico e che ancora meno guarda all’esigenza dei ragazzi. Il cambio dei commissari e la scelta delle materie da parte del ministero rende impossibile che le materie scelte siano pensate per il percorso dei ragazzi. Oltre a ciò le nuove direttive sono poco chiare e ciò lascia la questione in una nebbia di poca chiarezza che genera stress e ansia”.  

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