In Italia, più di 100.000 bambini e adolescenti sotto i 17 anni convivono con un tipo di obesità che non è solo precoce e persistente ma anche particolarmente pericolosa: si chiama obesità grave. A lanciare l’allarme, in occasione dell’80/mo congresso nazionale, è la Società italiana di pediatria, che punta l’attenzione sul fattore tempo: intervenire presto permette di evitare che il problema diventi cronico.

L’obesità ruba ai bambini 15 anni di vita

“L’obesità grave in età evolutiva è associata a rischi molto seri. Anche nel breve termine parliamo di ipertensione, diabete tipo 2, dislipidemia, fegato grasso, ma anche ansia, isolamento sociale, bassa autostima. E i ragazzi che ne soffrono rischiano una riduzione dell’aspettativa di vita anche di oltre 15 anni rispetto ai loro coetanei normopeso”, spiega Claudio Maffeis, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Verona. Un dato che preoccupa la Società Italiana di Pediatria (SIP), che rilancia l’urgenza di riconoscere e trattare tempestivamente questa condizione, ancora troppo spesso sottovalutata.

Gli indicatori di rischio

L’indicatore di rischio più semplice da osservare per l’obesità grave è il rapporto vita/statura: se la circonferenza della vita supera la metà dell’altezza, è già un segnale. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità il 19% dei bambini di 8-9 anni, nel nostro Paese, è in sovrappeso, il 9,8% è obeso e il 2,6% ha obesità grave. Il problema tende ad aumentare andando avanti con gli anni e varia nelle regioni. Ad esempio, in Campania il 24,6% risulta in sovrappeso, il 12,6%obeso, il 6% in condizione di obesità grave. “Per evitare che si trasformi in una malattia cronica bisogna riconoscere e trattare tempestivamente questa condizione, troppo spesso sottovalutata”, spiega Maffeis.

Pediatri: “Prevenire è possibile, ma serve agire presto”

Gli interventi sullo stile di vita, come dimostrano i dati presentati al congresso in corso a Napoli, riescono a ridurre l’indice di massa grassa in oltre il 50% dei bambini trai 6 e i 9 anni. Ma hanno effetti quasi nulli negli adolescenti: solo il 2% dei ragazzi tra i 14 e i 16 anni risponde positivamente.

Obesità: le 5 cose da sapere

1. Colpisce oltre 100.000 minori in Italia. Secondo i dati dell’ISS, il 2,6% dei bambini tra 8 e 9 anni ha un’obesità classificata come grave. 
2. I rischi sono sia fisici che psicologici. I bambini con obesità grave possono sviluppare ipertensione, diabete tipo 2, 
dislipidemia, steatosi epatica, ma anche ansia, isolamento e bassa autostima. 
3. Prima si interviene, meglio è. Tra i 6 e i 9 anni è possibile ottenere una riduzione del BMI in oltre la metà dei casi: 
un’occasione da non perdere. 
4. Attenzione al girovita. Il rapporto vita/statura è un indicatore semplice: se la pancia supera metà della statura, 
è ora di rivolgersi al pediatra. 
5. Dove non bastano dieta e sport. Dopo i 12 anni, nei casi più complessi, esistono terapie farmacologiche approvate che devono essere prescritte in centri pediatrici specializzati.

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