Nei contenitori per la raccolta dei rifiuti del rione Casette, a Spoleto, ispezionati uno ad uno. Tra le sterpaglie lungo il tracciato della ferrovia, tagliate con un decespugliatore. I carabinieri hanno cercato per ore, senza esito, i resti mancanti del cadavere mutilato di Bala Sagor nelle vicinanze dell’area verde dove lunedì scorso sono stati trovati il sacco di plastica con parte del corpo e la bicicletta del 21enne del Bangladesh. Manca all’appello anche l’arma del delitto, forse un grosso coltello. 
L’unico indagato per il macabro omicidio di Obi, questo il soprannome della vittima, è l’ex collega di lavoro Dmytro Shuryn, 33enne cuoco ucraino. Il suo appartamento di Spoleto, setacciato ieri dai militari dell’arma, resta sotto sequestro così come l’auto che aveva in uso e il suo telefono. Al momento, però, gli inquirenti non hanno raccolto elementi sufficienti per un provvedimento di fermo. Dimitri, come lo chiamano i colleghi, è stato interrogato dal procuratore capo di Spoleto Claudio Cicchella ma, assistito dall’avvocato Maria Donatella Aiello, non ha risposto alle domande e resta a piede libero. Da qualche mese ha lasciato il ristorante dove lavorava Obi trovando impiego in un altro locale del centro

L’unica ombra, nella vita di Dimitri sembra fosse la passione per il gioco d’azzardo. Un bisogno crescente di denaro e, forse dei debiti accumulati

Forse Obi aveva prestato dei soldi a Dimitri e, nel tentato di riaverli indietro è nata una lite degenerata in un omicidio così cruento? E’ una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti. Di certo Dimitri è una delle ultime persone che ha parlato con Obi e, forse, lo ha incontrato giovedì scorso, prima del turno di lavoro in quello che con ogni probabilità è stato l’ultimo giorno di vita del 21enne del Bangladesh.

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