L’economia dell’area Ocse ha registrato un rimbalzo della crescita nel secondo trimestre 2025, con il Pil in aumento dello 0,4% dopo il +0,2% dei primi tre mesi dell’anno. Lo rilevano le stime diffuse oggi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Un andamento simile è stato osservato nel G7, dove il ritmo di espansione è passato dallo 0,1% allo 0,4%.
A trainare la performance complessiva è stato soprattutto il recupero degli Stati Uniti, cresciuti dello 0,7% dopo la contrazione dello 0,1% registrata in primavera, sostenuti dal calo delle importazioni di beni e da un aggiustamento delle scorte. Francia e Giappone hanno segnato progressi più contenuti (+0,3% entrambi), mentre la Gran Bretagna ha rallentato al +0,3% dal +0,7% e il Canada si è fermato a crescita zero.
Più difficile il quadro per l’Europa continentale. La Germania ha accusato un calo dello 0,3% nel trimestre, imputabile soprattutto alla flessione delle esportazioni, mentre l’Italia ha segnato un arretramento dello 0,1% dopo il +0,3% del primo trimestre.
Su base annua, il Pil italiano avanza dello 0,4%, in rallentamento rispetto allo 0,7% dei primi tre mesi. Nel complesso, la crescita annua dell’area Ocse resta stabile all’1,7%, con gli Stati Uniti in testa (+2,0%) e la Germania fanalino di coda (+0,2%). Per l’Italia, il segnale di debolezza si aggiunge alle difficoltà di un ciclo economico che fatica a consolidarsi, in un contesto europeo di bassa domanda esterna e di investimenti in frenata. Il rallentamento tedesco pesa ulteriormente sulle prospettive, mentre la crescita americana mostra come le dinamiche commerciali possano incidere in modo determinante sui conti nazionali.