Una forza del Popolarismo europeo “non dialoga in Germania, non dialogherà nemmeno in Austria” con le forze di estrema destra. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda sul risultato delle elezioni in Austria durante la trasmissione Specchio dei Tempi su Rainews24.
“Credo – ha affermato – che si debba trovare una forma di governo diversa, con una coalizione diversa, magari con i Liberali e con i Socialisti, una coalizione a guida Popolare. Perché poi di fatto il Partito popolare è il Partito più forte dopo l’estrema destra”.
“Tenendo conto – ha aggiunto – che l’estrema destra sola non è mai in grado di vincere e abbiamo visto in Francia”, dove “il primo ministro francese è un gollista, un uomo del Ppe, è stato vicepresidente del Ppe, è stato Commissario Europeo, ha gestito i negoziati sulla Brexit, un uomo di grande esperienza ma di centro, di centrodestra. Le battaglie politiche si vincono sempre al centro, e chi è in grado di governare è sempre il centro, per impedire che l’estremismo di destra e di sinistra facciano danni alla società. Ogni rigurgito neonazista deve essere assolutamente condannato, respinto, isolato“.
Da Israele garanzie sui militari italiani in Libano
A quasi un anno dall’inizio della guerra in Medio Oriente Tajani ha detto che “gli spazi della diplomazia devono rimanere aperti, perché non bisogna mai rinunciare alla possibilità di un cessate il fuoco sia in Libano sia a Gaza”. Israele “sta attaccando Hezbollah con risultati efficaci”, ma per il cessate il fuoco in Libano “bisogna capire se Hezbollah deciderà di ritirarsi verso nord”, perché Israele vuole che si “allontani il più possibile dalla popolazione civile che vive nel nord del Paese”, altrimenti “è ovvio che Israele entrerà in territorio Libanese, mi pare molto probabile. Qualora invece decidesse di ritirarsi, ritengo non ci sarà un attacco israeliano”.
“Quello che a noi preme in particolare, e ho chiesto con grande fermezza al ministro degli Esteri israeliano l’altro ieri sera durante un lungo colloquio telefonico è quello di non toccare le nostre truppe, che sono parte della missione Unifil di pace delle Nazioni Unite”.
“Ho chiesto con grande determinazione di prestare la massima attenzione ai reparti italiani e questo è stato fatto, da parte israeliana che ha risposto con grande sollecitudine al nostro appello”, prosegue il ministro.
“I nostri militari che fanno parte di Unifil resteranno, così abbiamo deciso”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, “mentre è stato ridotto il contingente italiano, parte dei rapporti bilaterali tra Italia e Libano, che a Beirut addestra le forze armate libanesi”. In questo momento di grande tensione “abbiamo ridotto la nostra presenza, sono rimasti solo coloro che devono gestire la caserma italiana nel porto di Beirut”.
Ius Scholae, “da Forza Italia proposta seria e credibile”
Alla domanda se sarà questa la legislatura dello Ius Scholae”, Tajani ha risposto: “Io credo che si debba migliorare la legge sulla cittadinanza, stiamo preparando una proposta di legge che prevede la possibilità di acquisire la cittadina italiana da parte di figli di migranti regolari dopo un corso di studio di 10 anni con profitto, questo significa che c’è una integrazione”.
“La cittadinanza è una cosa seria”, ha aggiunto. “Presenteremo una proposta seria e credibile ai nostri alleati, questo non c’entra niente con la lotta al traffico di essere umani, la lotta all’immigrazione clandestina è un’altra cosa”. Il ministro Tajani ha ribadito: “Non voteremo il referendum sulla cittadinanza proposto da Più Europa che parla di cinque anni di studio, per noi sono troppo pochi”.