Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto flussi. L’obiettivo del governo è “semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e al tempo stesso di dare delle regole certe aggirabili con maggiore difficoltà”, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nella conferenza stampa alla fine del Cdm. Click day differenziati a seconda dei settori, permessi di soggiorno alle vittime di caporalato, diecimila posti aggiuntivi nel 2025 per badanti, stretta sulle ong che usano aeromobili per pattugliare i mari, identificazione dei migranti senza documenti attraverso la visione dei loro telefoni cellulari. Sono alcune delle novità contenute nel provvedimento varato oggi. Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, e anche alle bozze circolate a Consiglio dei ministri terminato, si amplia da 30 a 60 giorni, il “tempo cuscinetto”, come lo ha definito Mantovano, per i lavoratori stagionali che finiscono il loro contratto. Non avranno dunque l’espulsione contestuale al termine del loro periodo di lavoro ma potranno contare su due mesi di tempo – e non più su uno – per trovare una nuova occupazione. Un elemento, questo, che la Lega non vedeva di buon occhio e che però è passato al vaglio del Consiglio dei ministri. Il sottosegretario a Palazzo Chigi ha comunque assicurato che il decreto è “l’esito del lavoro congiunto tra vari ministeri”, senza “scontri”. Per snellire le procedure ci saranno modelli da precompilate e click day differenziati a seconda dei settori. “Ma il nostro obiettivo e abolire il click day”, dice Mantovano assicurando anche che non ci saranno sanatorie perché “l’impegno assunto dalla coalizione che esprime l’attuale governo con gli elettori è di non fare sanatorie e riteniamo che la parola data agli elettori vada rispettata”. Vengono poi introdotte nuove norme riguardanti gli ingressi, come la possibilità, per l’identificazione dei migranti e della loro provenienza geografica, per coloro che non hanno documenti, di visionare i loro telefoni cellulari. Questa ispezione dovrà essere autorizzata dall’autorità giudiziaria. Arriva anche una stretta sulle Ong che controllano la situazione degli arrivi via mare con gli aerei. Non potranno segnalare alle loro navi dove effettuare eventuali soccorsi ma dovranno informare “immediatamente” di ogni situazione di emergenza l’Ente dei servizi del traffico aereo competente e il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile e conseguentemente dovranno attenersi alle loro indicazioni. Tornando alla questione del caporalato, “c’è un intervento in collegamento con tutto quello che è stato già fatto contro questi reati”, ha evidenziato la ministra del Lavoro, Marina Calderone. “Introduciamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente” per le vittime degli sfruttatori. Sul dl arrivano le critiche dai sindacati e dalla campagna ‘Ero straniero’ che mette insieme diverse realtà che operano con i migranti. Per la Cgil il decreto “conferma il carattere restrittivo e punitivo delle politiche dell’immigrazione del governo, dal cosiddetto decreto Cutro fino ad oggi”. La Uil chiede più coraggio per le vittime del caporalato: “Crediamo che sia una misura giusta, ma pensiamo che non basti, perché al di là di chi può denunciare è chiaro che bisogna dare a queste persone una possibilità di scelta”, e quindi “bisogna dare la possibilità a questi lavoratori che stanno in Italia di essere regolarizzati”.
Ok del CdM al nuovo decreto flussi, tra le novità un permesso speciale per le vittime del caporalato
Di Sala Notizie3 min di lettura
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