Durante le indagini la Polizia Postale, su delega della Procura della  Repubblica di Roma, ha eseguito un’accurata perquisizione in casa del  sedicente professionista, dove sono state trovate circa 400 schede  personali di pazienti, ancora da identificare compiutamente, di cui  alcuni affetti da gravi forme di autismo, nonché numerose provette di  laboratorio contenenti esami di urina, sangue e numerose confezioni  sigillate di medicinali scaduti da anni. 

Il materiale, successivamente analizzato dall’Istituto Superiore della Sanità, ha confermato  l’assoluto divieto di somministrazione delle sostanze, non essendo  classificabili come farmaci autorizzati né come integratori  alimentari, peraltro soggette a specifiche procedure di smaltimento.  Oltre alla applicazione della misura personale, il gip di Roma ha  disposto il sequestro preventivo dei siti internet, utilizzati  dall’indagato per vendere integratori e pubblicizzare la propria  attività, con l’oscuramento delle pagine web e la conseguente  disabilitazione dei relativi domini da notificare a tutti gli Isp  presenti sul territorio.

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