All’asta la villa dell’omicidio dell’Olgiata, dove 33 anni fa fu uccisa la contessa Alberica Filo della Torre, all’epoca 42enne. La lussuosa dimora, secondo quanto si legge su Repubblica Roma, è in vendita e l’asta è fissata per il prossimo 24 ottobre. ”Fonti vicine alla famiglia della contessa – si legge sul quotidiano – fanno trapelare che ‘gli immobili dopo il Covid e dopo le note vicissitudini con alcuni inquilini, hanno subito un forte deperimento conservativo e conseguentemente una grave diminuzione del loro  valore’. Ancora: ‘Ad oggi sicuramente il valore è sotto i prezzi in asta. Purtroppo non si è riusciti a trovare un accordo transattivo con i creditori, considerando soprattutto che l’Olgiata, purtroppo, non ha più l’appetibilità e l’appeal di mercato di un tempo, avendo perso da anni il prestigio del passato”’. 

”La villa si sviluppa su tre livelli, per un totale di 886 metri quadrati, e l’offerta minima per partecipare all’asta è di quasi un milione e mezzo. Per l’esattezza 1.437 mila euro. Sono inoltre  previsti rialzi di 10 mila euro”.

L’immagine di Alberica Filo Della Torre nella lettera che il marito Piero Mattei ha pubblicato su alcuni quotidiani a 20 anni esatti dall’omicidio della moglie (Ansa)

Il delitto dell’Olgiata

Il caso è rimasto irrisolto per circa venti anni. Nel 2011 la prova del DNA ha identificato il colpevole in Manuel Winston, cameriere filippino, ex-dipendente della famiglia. Il suo codice genetico era stato trovato sull’orologio Rolex che indossava il giorno del delitto la nobildonna, una traccia biologica probabilmente lasciata dall’ex domestico nel corso della colluttazione che avrebbe preceduto l’omicidio, oltre che in due macchie di sangue individuate sul lenzuolo che avvolgeva il cadavere della contessa. Messo alle strette attraverso le indagini scientifiche, Winston ha confessato il primo aprile 2011 di essere stato il responsabile dell’omicidio. Ne è seguita la condanna a 16 anni di reclusione, inflittagli il 14 novembre 2011 e confermata in appello il 9 ottobre 2012. L’11 ottobre 2021 ottenne la libertà dopo dieci anni, grazie anche a buona condotta e sconti di pena.

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