Gli investigatori della squadra mobile della questura di Roma e i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Roma, hanno effettuato un fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un uomo sospettato di essere l’autore materiale dell’omicidio di Cristiano Molè, avvenuto al Corviale il 15 gennaio scorso e del tentato omicidio della Magliana, dove il 15 maggio venne ferito a colpi di pistola Massimiliano Pacchiarotti, detto “er Porpetta”.
L’arrestato si era reso irreperibile da luglio, quando il provvedimento di fermo era stato eseguito nei confronti del presunto mandante e di un altro dei presunti esecutori materiali di entrambi i delitti.
È stato rintracciato mentre era in compagnia di una donna all’interno di un ristorante sul litorale, a Cerveteri, ed è stata anche individuata l’abitazione dove si era rifugiato, all’interno della quale è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha portato al ritrovamento di due pistole, un revolver calibro 357 magnum e una semiautomatica calibro 7,65, oltre a numerose munizioni di vario calibro e a oltre 11.000 euro in contanti.
L’indagato era anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma per l’esecuzione di una pena per resistenza a Pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La donna che era con lui è stata denunciata per favoreggiamento personale e arrestata per detenzione ai fini di spaccio, poiché trovata con oltre 100 grammi di cocaina all’interno della sua abitazione in zona Corviale.
L’omicidio di Cristiano Molè e gli spari a Pacchiarotti
Cristiano Molé, 33 anni, padre di una bambina, era stato ucciso il 15 gennaio scorso. Contro di lui furono esplosi quindici colpi di pistola. Massimiliano Pacchiarotti, 56 anni, detto “Er Porpetta”, era stato aggredito da un commando sull’uscio di casa e ferito a entrambe le gambe. I due erano amici e soci, ma i fatti non sembrano collegati.
Le indagini hanno portato all’arresto di Manuel Severa, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Molè, il 33enne e dell’aggressione a Pacchiarotti, e Marco Casamatta, pregiudicato per droga e reati contro il patrimonio, che sarebbe stato, insieme all’uomo fermato oggi, l’esecutore materiale. Il movente potrebbe essere maturato nel mondo collegato all’usura, dei debiti, delle estorsioni, dello spaccio di stupefacenti.