È stato chiesto il nulla osta per il trasferimento di Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas, dal carcere romano di Rebibbia, dove era reclusa dal 22 agosto, dopo essere stata estradata al carcere di Reggio Emilia. La risposta sarebbe positiva.
A quanto si apprende da ambienti delle forze dell’ordine, la donna sarebbe arrivata nel carcere di Reggio Emilia già ieri pomeriggio.
Nazia Shaheen è stata condannata in primo grado all’ergastolo per la morte della figlia, uccisa il 1 maggio 2021, giorno da cui risultava latitante.
L’omicidio con il marito e lo zio di Saman
La 51enne Nazia Shaheen, condannata come il marito all’ergastolo nel processo di primo grado, era fuggita in Pakistan nei giorni seguenti alla sparizione della figlia, prima che il corpo venisse ritrovato.
Il processo
Nazia Shaheen, Shabbar Abbas e Danish Hasnain sono individuate dal tribunale di Reggio Emilia come responsabili della morte della 18enne. I nodi da sciogliere sono ancora parecchi, la procura e la compagnia dei Carabinieri di Guastalla di Reggio Emilia stanno proseguendo nelle investigazioni per stabilire eventuali altre responsabilità. Le dichiarazioni del padre negli scorsi mesi hanno tirato in ballo i figli del fratello. Ora si attende la versione di Nazia Shaheen, ritenuta la possibile autrice materiale del delitto in un casolare nella campagna di Novellara. Al contrario di quanto immaginato da molti esperti, la donna non si è opposta all’estradizione e non ha presentato alcun ricorso contro la procedura internazionale.
Catturata nel maggio 2024, è stata estradata in Italia il 22 agosto grazie a un mandato di cattura internazionale dell’Interpol e alla collaborazione delle autorità pakistane. Atterrata a Fiumicino, è stata poi condotta nella casa circondariale di Rebibbia a Roma, in attesa del passaggio in un carcere emiliano. Alla fine è stato possibile organizzare il trasferimento