Dopo quasi 30 anni, in tre finiscono a processo per la morte di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel 1996 nello studio da commercialista dove lavorava a Chiavari. In particolare e’ stata rinviata a giudizio Anna Lucia Cecere, l’insegnante cuneese accusata di aver ucciso la donna. Con lei a processo il commercialista Marco Soracco e l’anziana madre Marisa Bacchioni. Il fascicolo era stato riaperto nel 2021 dopo la rilettura dei vecchi atti da parte della criminologa Antonella Delfino Pesce e dall’avvocata della famiglia Sabrina Franzone. L’inchiesta era stata affidata dalla pm Gabriella Dotto alla squadra mobile. Per la procura Cecere (difesa dagli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini) avrebbe ucciso Cella perché voleva prendere il suo posto al lavoro e nel cuore di Soracco.
L’omicidio di Nada Cella è avvenuto a Chiavari la mattina del 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco, al secondo piano di via Marsala 14, quando la segretaria aveva 25 anni.
Mercoledì 20 novembre 2024, 28 anni dopo, l’udienza davanti alla Corte d’appello di Genova riscrive una storia lunghissima.
I giudici della Corte d’appello di Genova hanno disposto il rinvio a giudizio dopo un’ora e mezza di Camera di consiglio e una discussione durata 6 ore. Imputati Annalucia Cecere per omicidio aggravato. E il commercialista Marco Soracco e la madre Marisa Bacchioni per falso e favoreggiamento.
Il caso è stato riaperto tre anni fa dalla Procura di Genova con nuove indagini. La pm Gabriella Dotto ha fatto ricorso dopo la sentenza di non luogo a procedere pronunciata a marzo dalla gip Angela Maria Nutini per la quale invece gli elementi raccolti erano insufficienti per andare a dibattimento.
Ora la Corte d’appello di Genova ribalta la decisione di primo grado.
Nada Cella, segretaria massacrata a Chiavari (Ansa)