Nuovo fermo per l’omicidio di Fabio Ravasio. Si tratta di un meccanico 40enne che avrebbe sistemato consapevolmente l’auto utilizzata per l’investimento. Sarebbe il sesto complice del gruppo di persone attirate da Adilma Pereira Carneiro per simulare un incidente di un pirata della strada e poi mettere le mani sui beni di Ravasio.
La “mantide di Parabiago”, come è stata soprannominata, è una seguace del culto brasiliano del Candomblé: pratiche tra l’esoterico e il religioso, riti, formule misteriose. Suggestioni che – ha raccontato agli investigatori il suo attuale amante e complice Massimo Ferretti – la rendevano carismatica e capace di dominare gli altri. Per arrivare, alla fine, a ereditare tramite i due figli piccoli riconosciuti da Ravasio i beni del compagno che ammonterebbero a diversi milioni di euro.
Ma agli atti alcuni documenti dei bambini risultano contraffatti. I piccoli sono in realtà figli di un altro dei complici di Adilma, Massimo Trifone, con cui è ancora sposata. Un intreccio di magia, cupidigia e balordi di paese. Il delitto per beni che in parte aveva già ottenuto; come case, ville, auto di lusso, interventi di chirurgia plastica. E un passato turbolento: due volte vedova, con due mariti morti in giovane età, 9 figli e un arresto per droga.
E proprio su queste morti ora sorgono nuovi sospetti.