Sergio Ruocco, fidanzato di Sharon Verzeni, la 33ennne uccisa in strada a Terno d’Isola oltre tre settimane fa, stamani è stato convocato nella caserma dei carabinieri di Bergamo per la notifica di alcuni atti amministrativi connessi alle attività di questi giorni. L’uomo si è brevemente soffermato in caserma per ricevere gli atti e se ne è andato in auto. Si è trattenuto soltanto qualche minuto il tempo di espletare alcune formalità connesse agli accertamenti dei giorni scorsi: ieri e giovedì la casa di Terno d’Isola dove viveva con Sharon è stata infatti oggetto di due sopralluoghi dei carabinieri, accompagnati dallo stesso Ruocco, culminati con il prelievo di apparecchi informatici. Il compagno di Sharon non è stato interrogato e non è indagati. Oggi non sarebbero previsti ulteriori sopralluoghi alla casa di via Merelli. Potrebbero invece essere sentite come persone informate sui fatti altre persone vicine alla vittima, com’è avvenuto ininterrottamente negli ultimi giorni.
“Vado e vengo dalla caserma, come tutti i giorni”. Aveva detto ieri dopo essere stato mezz’ora nella caserma dei carabinieri a Bergamo, per poi rientrare nella casa dei suoceri a Bottanuco, dove sta da quando è stata uccisa la compagna. “Cosa è successo oggi? Quello che succede tutti i giorni, vado e vengo”, ha risposto alle domande dei cronisti.
sharon verzeni omicidio (Tg3)
Intanto le indagini vanno avanti, sono tante le telecamere sulla stradina dove Sharon Verzeni il 29 luglio sera si era incamminata, secondo le ricostruzioni investigative, per poi venire uccisa con 4 coltellate: sono agli angoli, in alto, altre lungo la strada, si vedono chiaramente e potrebbe averle viste anche chi l’ha assassinata ed in qualche modo evitato di finire in un video pescando il “punto cieco” dove non sarebbe stato immortalato. Forse una suggestione, una ipotesi, alla quale però fa da contraltare un’altra possibilità: che nelle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza stradale, qualcosa, un’ombra, un profilo, ci sia e gli inquirenti abbiano già un’idea precisa di chi sia stato fotografato.
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Seconda ispezione in casa Verzeni 23 agosto 2024 (Ansa)
Ma che non basti per formulare un titolo di reato per indagarlo, in soldoni: manchino ancora prove decisive per una incriminazione.
Quella camminata fatale, in via Castegnate
Da quella casa, lungo la stradina che porta al centro del paese, Sharon era uscita attorno a mezzanotte per fare una camminata, un’orario inusuale per la 33enne, sempre molto abitudinaria: in via Castegnate, cinquanta minuti dopo, qualcuno che non ha ancora un nome e un volto l’ha accoltellata per quattro volte: è morta poco dopo l’arrivo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I primi a soccorrerla sono stati una coppia in auto e una residente, poi sono arrivati anche alcuni ragazzini in bicicletta, in parte già sentiti dagli inquirenti, e poi i mezzi del 118.
Le piste: l’uomo (o il ragazzo) in bicicletta
Resta da capire se uno dei ragazzi in bici era la persona ripresa da una telecamera come sagoma in zona. Lo stesso che sarebbe stato visto anche da un residente della zona che dal 14 agosto scorso è indagato per falsa testimonianza: aveva detto di trovarsi quella sera a letto a dormire e di non aver sentito nulla, ma proprio le telecamere lo hanno ripreso mentre fumava sul balcone di casa proprio mentre passava la bici. Lui ha spiegato di avere dei problemi di vista e udito e di non aver comunque sentito né visto nulla.
I nuovi dettagli: “Mi ha accoltellato”
Sharon Verzeni chiama il 118 e non dice – come era originariamente filtrato dalle indagini – “Mi hanno accoltellato”, ma ai soccorritori, alle 00.52 appena prima di morire, dice: “Mi ha accoltellato”, e si aprono le ipotesi sul fatto che forse, la 33enne conosceva il suo (o la sua) assassina.
E’ un dato da maneggiare con rigore e cautela: potrebbe essersi espressa al singolare perché aggredita da uno sconosciuto che ha visto bene, oppure senza una ragione precisa in un momento in cui era stata ferita gravemente.
TG2 nuovo sopralluogo a casa di Sharon Verzeni (tg2)
La nota della famiglia Verzeni
La famiglia di Sharon Verzeni in un momento di “immenso dolore” ringrazia” gli inquirenti che indagano sull’omicidio e “non risparmierà le proprie energie fino a quando non sarà individuato l’autore del barbaro assassinio”. Lo scrive in una nota l’avvocato Luigi Scudieri, legale della famiglia della giovane donna uccisa a Terno d’Isola. Il legale spiega che era presente agli accertamenti svolti oggi dalla polizia giudiziaria in rappresentanza dei parenti nelle vesti di persone offese. La famiglia “ringrazia gli inquirenti per gli sforzi messi in capo per giungere il prima possibile alla verità. Con il proprio riserbo intende tutelare l’immenso dolore e le indagini in corso”.
Omicidio Sharon Verzeni, nuovo sopralluogo nella casa a Terno d’Isola (Local Team)
Oggi, potrebbe essere il momento per la Procura – a distanza ormai di quasi un mese, da quel 29 luglio – di raccogliere le carte, confrontare le versioni date nelle deposizioni e testimonianze e cercare di chiudere il cerchio, che si stringe sempre di più attorno al nome dell’assassino di Sharon.
Sharon verzeni 30 luglio 2024 (Ansa)