«Operation fortune», il nuovo film di Guy Ritchie come un nuovo capitolo di 007 (voto 7)- Corriere.it

0
33
di Maurizio Porro

Tono di commedia, ma inseguimenti «action» per salvare il pianeta da una misteriosa arma tecnologica

A non sapere niente, “Operation fortune” dal 17 aprile su Sky cinema 1, in streaming su Now e on demand, potrebbe essere a tutti gli effetti il 25mo capitolo della longeva serie di 007, in attesa che trovino il nuovo James Bond. Cè, nel film di Guy Ritchie, ex marito di Madonna, debuttante 25 anni fa con “Pazzi e scatenati” e poi autore della serie su Sherlock Holmes con Robert Downey jr. e Jude Law, tutto ciò cui ci ha abituato, dal 62 a oggi, il genere spionistico alla Fleming, un soggetto sempre uguale con variazioni.

In locandina un agente dell’MI6 (i servizi segreti inglesi) richiamato dalla vacanza – Jason Statham, che collabora fin dall’inizio con Ritchie ed ha le phisique du role, macho alfa e calvo sexy nel ricordo di Yul Brynner – un capo contro spionaggio dai modi molto british, un ricco trafficante d’armi, perfino un divo del cinema usato come arma di scambio e ricatto (Josh Hartnett, romanticone ai tempi di “Pearl Harbur”) e una ragazza multiuso e multi infida. Lo scopo è, come sempre, salvare il pianeta da un cattivone che in questo caso, con una misteriosa arma tecnologica detta la “maniglia”, di cui tutti sanno tutto meno lo spettatore, vuol portarci verso il crollo della moneta, la crisi bancaria e la resurrezione dell’oro.

Unico neo, nel casting, la presenza di due “manigoldi” ucraini che fanno una pessima fine ma che forse non era il caso di inserire nel complotto, anche se la sceneggiatura è stata modificata nel corso delle ripresa e dell’invasione di Putin, rimandando a lungo l’uscita del film (fissata per il marzo 2022) a causa di questioni di “politically correct” quando i due antagonisti sono appunto, inopportunamente, gangster ucraini. Ma ci sono, anche derubati. Il resto, circa due ore, fa parte di quel genere adrenalinico che ormai spopola nel cinema action, mescolando alla rinfusa, spionaggio e thriller, con la positiva particolarità che in questo caso la prima parte dell’avventura è tenuta sul tono della commedia, grazie al sorriso ormai un poco rugoso di un avvocato miliardario e poco raccomandabile, Hugh Grant.

Ma poi entra nel pacchetto action con inseguimenti per cielo e terra, i doppi giochi, le occhiate perfide, i tentativi di seduzione e qualche scelta scazzottata di Stratham che ci libera di ogni nemico con pochi ma esatti colpi bassi. L’hanno chiamata una spy action comedy, purtroppo non c’è Stanley Donen, non è “Sciarada”, di quelli si è perso lo stampo, ma nel materiale come sempre sovrabbondante e con troppi scambi segreti, il filo molto assurdo dell’intreccio tiene desta l’attenzione, con pochi sbadigli scelti, scappando coi migliori agenti e i migliori imbroglioni del mondo, fino al finale, sempre ricalcato su 007, in cui il nostro, compiuto il lavoro, si prende qualche giorno di vacanza. Il cast è di quasi star, c’è Aubrey Plaza (il punto debole e il doppiaggio non aiuta, consigliamo ascoltarlo in lingua originale), c’è Cary Elwes, e c’è Bugzy Malone, oltre ai già citati fra cui Grant è il più a posto con la testa e Statham il meno a posto con le mani extra large che usa comunque meno del solito.

L’oggetto della contesa da cui dipende la salvezza del mondo, si fa sempre più insidioso e incomprensibile: ma già 007 aveva combattuto contro Goldfinger, terza puntata, e la riserva aurea americana in un mitico titolo di Terence Young, migliore regista bondiano insieme a Sam Mendes. Qui la tecnologia, che non necessita di tante spiegazioni perché si finge di crederle sulla parola, gioca da padrona, anche se poi i momenti di spasso sono quando l’agente scazzotta con nemici che spuntano davanti e dietro, spesso in coppia, tra hotel, resort, panorami e aerei privati, oggetti d’arte, mentre il 55enne inglese Statham (cosa non si fa per il marketing!) confessa che questa di “Operation fortune” è stata la sua operazione più pericolosa, rischiando, come stuntman di se stesso, di cadere a faccia in giù sull’asfalto, lui abituato ad essere sempre e comunque Fast and furious.

26 aprile 2023 (modifica il 26 aprile 2023 | 07:38)

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here