A Montecitorio, l’ottava fumata nera sull’elezione del giudice della Corte Costituzionale. La premier Giorgia Meloni avrebbe voluto chiudere su Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi, ma il muro delle opposizioni – unite nel non partecipare al voto – e i numeri risicati per il via libera, alla fine, hanno suggerito prudenza.
“La nostra compattezza ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare”, dice la segretaria del Pd Elly Schlein che rilancia: “Ora accettino il dialogo”.
“È fallito il blitz organizzato da Meloni – le fa eco dal M5s Giuseppe Conte.
Dopo aver confermato in mattinata la linea comune, i parlamentari dem, insieme a quelli del Movimento, di Avs, Azione, Iv e Più Europa disertano il voto. Una postura stigmatizzata duramente da FdI, che per voce di Giovanni Donzelli, punta il dito: “Non hanno senso delle istituzioni, non possiamo tenere bloccata l’Italia per loro. Noi potevamo fare una forzatura e invece non l’abbiamo fatta, ma non possono abusarne sempre. Se andremo avanti su Marini? Lo decideremo noi, non Schlein”, scandisce. Quanto ai numeri, minimizza: “In Aula li trovi sempre…”.