L’urgenza era dettata dalla gravità della paziente, una malata oncologica che aveva bisogno subito di un fegato nuovo. Da qui la sfida ai limiti dell’impossibile: espiantare l’organo da una donatrice di 99 anni. 

A livello tecnico l’intervento è stato complicatissimo. L’espianto è avvenuto a cuore non battente e la legge impone 20 minuti di osservazione dopo l’arresto. In quel tempo l’organo si deteriora. La paziente ricevente sta bene ed è stata estubata.

Abbiamo intervistato Demetrio Pittarello, responsabile Centro Regionale Trapianti; Umberto Cillo, chirurgia trapianti fegato Aou Padova

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