Sono 24 gli indagati nell’inchiesta “Affidopoli”, coordinata dal capo della procura di Pesaro, Marco Mescolini e dalla pm Maria Letizia Fucci per gli affidi diretti ‘sotto soglia’ per quasi 600 mila euro a due associazioni no-profit per la gestione di eventi, progetti culturali e lavori di manutenzione. Insieme all’ex sindaco ed europarlamentare dem Matteo Ricci, che ieri ha reso pubblico l’avviso di garanzia che lo riguarda, ci sono il capo di gabinetto di allora, Franco Arceci, i dirigenti che hanno firmato le delibere di concessione degli incarichi, Eros Gilardi e Loris Pascucci, altri funzionari comunali, i fondatori delle associazioni Opera Maestra e Stella Polare, Stefano Esposto e Massimiliano Santini, che all’epoca dei fatti contesti, dal 2020 al 2024, era anche assunto nello staff dell’allora sindaco Ricci, l’ex direttore della Fondazione Pescheria, Silvano Straccini, dimessosi nel marzo scorso, e i vertici di Aspes (le due partecipate del comune che sarebbero state utilizzate per aggirare le procedure di evidenza pubblica degli incarichi, ndr). Gli indagati potrebbero essere sentiti entro la fine di luglio. Il 30 luglio dovrebbe essere il turno di Matteo Ricci.

Le ipotesi accusatorie

Le ipotesi accusatorie, a vario titolo riguardano, i reati di corruzione, falso, induzione indebita a dare o promettere utilita’, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Il sindaco Ricci, che ha nominato come suoi legali gli avvocati Aldo Valentini e Lucio Monaco, è stato chiamato all’interrogatorio. Gli inquirenti gli contestano la corruzione per ottenere benefici in termini di consenso politico, ma non in cambio di denaro

Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, eurodeputato e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche, ha ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta “Affidopoli” della procura di Pesaro. 

L’accusa ipotizza un vantaggio in termini di consenso politico, senza benefici economici. La notizia, diffusa il giorno successivo alla convocazione delle elezioni regionali, ha suscitato la reazione dell’ex sindaco, che in un videomessaggio pubblicato sui social ha espresso sorpresa, amarezza e rabbia per l’accusa. Nel messaggio, Ricci si è detto estraneo ai fatti, sottolineando di non essersi mai occupato direttamente di affidamenti pubblici “in 15 anni di amministrazione, avendo sempre delegato tali responsabilità ai suoi dirigenti e collaboratori”, di cui si fidava “ciecamente”.

 Nonostante ciò, Ricci si è detto fiducioso nella magistratura, convinto di poter smontare le accuse, e ha precisato che, qualora un collaboratore avesse commesso errori, il sindaco sarebbe da considerarsi parte lesa, vittima di una fiducia tradita. Concludendo il suo messaggio, Ricci ha voluto rimarcare il suo approccio alla politica: “La politica per me è passione, confronto di idee, voglia di battersi per migliorare il futuro della nostra terra”. Ha poi aggiunto di voler affrontare la vicenda “con serenità e mettendoci la faccia”, come ha sempre fatto nella sua carriera.

L’inchiesta “Affidopoli” getta un’ombra sulla campagna elettorale di Ricci, ma l’ex sindaco sembra determinato a proseguire il suo percorso politico, affidandosi alla giustizia per chiarire la sua posizione.

La reazione del Movimento 5 Stelle

La capogruppo del Movimento 5 Stelle e consigliera regionale delle Marche ha annullato l’evento di campagna elettorale in agenda per domani a Fano (Pesaro e Urbino). Questo era in programma per le 18.30 ai ‘Bagni Gabriele’ in zona Sassonia. Ruggeri, e quindi il Movimento 5 Stelle, è in corsa per le regionali nella coalizione di Matte Ricci. A proposito di questo nella mattinata di oggi Marta Ruggeri aveva dichiarato: “Le indagini che hanno raggiunto Matteo Ricci non possono essere sottovalutate da parte nostra. Come già espresso dal presidente Conte, il Movimento valuterà attentamente le contestazioni che vengono mosse a Ricci al fine di comprendere se ci sia una condotta disonesta che lo renderebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori. Ci auguriamo che Ricci possa chiarire al più presto di fronte ai magistrati, in modo da poter diradare ogni dubbio e poter proseguire la campagna elettorale serenamente”.

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