Troppe le cose che non coincidono nella morte della 15enne trovata impiccata, il 5 novembre scorso, a un albero in un terreno agricolo di casa a Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Secondo quanto finora stabilito dall’autopsia, la 15enne aveva i segni delle corde, poi slacciate dalla madre della giovane nel tentativo di soccorrerla, collo, addome e piedi legati con una fune dell’altalena. La ragazza aveva però le mani libere, l’osso cervicale non era spezzato e le scarpe erano pulite, nonostante l’albero si trovi in mezzo al terreno agricolo. Elementi che alimentano il giallo sul caso e fanno definire agli inquirenti “anomale” le modalità del suicidio.
La mamma ha detto al Tg1 che esiste un testimone che li sta aiutando a fare chiarezza, che loro sanno chi la minacciava di morte e dunque che ci sono dei sospetti. Anche a “Mattino 4”, condotto da Federica Panicucci, la mamma ha detto: “Non si esclude l’omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel metodo così violento per togliersi la vita. E lo dimostra il modo in cui è stata trovata. Abbiamo dei sospetti su chi possa essere stato perché abbiamo scoperto che mia figlia è stata minacciata di morte quel giorno a scuola. Non posso dire su chi cadono i miei sospetti ma sappiamo chi possano essere stati. Ho parlato con gli inquirenti. Abbiamo fatto nomi e cognomi”.
“Nella rete del nostro giardino ci sono dei buchi – ha proseguito la signora – e si può entrare come si vuole, anche saltando. Noi siamo in questa casa da poco, ci siamo prima concentrati a sistemare il dentro e poi volevamo rimettere a posto il perimetro per questo, per non fare entrare nessuno. E invece se ne sono approfittati e sono entrati quando abbiamo lasciato nostra figlia sola in casa. Abbiamo trovato la sua stanza completamente a soqquadro, con tutto l’intimo a terra”.
Alla domanda della giornalista se secondo lei l’hanno uccisa a casa e poi portata in giardino mettendo in disordine per simulare un furto in casa, la donna risponde: “Non so se l’hanno uccisa in casa, io penso che l’abbiano uccisa qui sopra perché le scarpe erano bianche e pulite. Ed è stata trovata in ginocchio, c’erano i solchi sotto le ginocchia perché l’hanno lasciata lì già pesante. Era già svenuta o morta. In questa cosa c’entrano anche gli adulti. C’è una rete di complici. Tutti stanno coprendo. E nessuno a me ha detto nulla. Se qualcuno, il preside, il bidello, un docente mi avesse detto che mia figlia era stata minacciata di morte, io non l’avrei lasciata sola. La scuola ha tanta colpa nella morte di mia figlia. Al termine del collegamento la donna lancia un appello: “Chi sa, parli”.
Sequestrati i telefoni di otto ragazzi
La Procura dei minori di Caltanissetta ha disposto il sequestro dei telefonini di otto ragazzi. I pm indagano per istigazione al suicidio: tra le ipotesi c’è quella che dietro al gesto della ragazza potrebbe esserci stato il timore che venissero diffuse sue foto intime.
Dalle indagini, inoltre, è emerso che la coetanea che la mattina della morte aveva avuto con l’adolescente una violenta lite, avrebbe coinvolto nella discussione il suo ex fidanzatino, accusato di aver avuto un rapporto con la 15enne qualche giorno prima. Il giovane avrebbe ammesso tutto sostenendo di essere stato ubriaco. Tutto davanti a decine di studenti.
La legale della famiglia della 15enne, l’avvocata Milena Ruffini, prosegue le indagini difensive e nei giorni scorsi ha chiesto ufficialmente un incontro alla preside della scuola delle due studentesse senza avere risposta. “Stiamo compiendo accertamenti su quanto acquisito, solo a quel punto decideremo se procedere con una denuncia”, ha fatto sapere.