Chi può ha già fatto le valigie per il lungo ponte di Ognissanti che parte da oggi e finirà mercoledì 1 novembre, fino a lambire, per altri ancora, il 2 per omaggiare nei cimiteri chi non c’è più.

Un totale di cinque-sei giorni su cui il settore del turismo punta prima della spinta natalizia e in cui le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 4,8 milioni di pernottamenti

La stima, elaborata da Assoturismo Confesercenti, segna, però, anche 200mila presenze in meno rispetto allo scorso anno. A tenere comunque alto l’andamento positivo sono i turisti stranieri, soprattutto nelle principali città d’arte. Ciò non toglie, anche per gli italiani, un certo interesse per le aree di montagna, le are rurali e di collina. 

Seppur il calendario con la festività che cade il mercoledì dia due opzioni di scelta, in realtà la fase di maltempo condizionerà le prenotazioni degli indecisi a favore dei primi giorni della settimana. 

Secondo Federturismo-Confindustria saranno oltre 7,5 milioni gli italiani che hanno programmato un break per il ponte di Ognissanti. I nostri connazionali prediligeranno le località italiane rispetto all’estero, con una  preferenza per le città d’arte, i piccoli borghi e le località termali trascorrendo in media due notti fuori casa in prevalenza presso parenti e amici, ma anche nelle strutture alberghiere in cui il tasso di occupazione in città come Roma supererà ampiamente l’80%. Seguono Firenze e Milano.        

Promettono bene gli arrivi di turisti internazionali con una forte presenza di americani, francesi e inglesi che sono tornati ormai da Pasqua a  rivivere la destinazione Italia. Mentre il conflitto in Israele e le ripercussioni in Medio Oriente hanno frenato la voglia degli italiani di intraprendere un viaggio in paesi più lontani facendo ricadere la  scelta sulle capitali europee: Parigi in testa, seguita da Barcellona.

Dalle rilevazioni emerge, inoltre, un tasso medio di occupazione dell’offerta turistica disponibile del 67%, un valore più basso rispetto a quello rilevato lo scorso anno. In particolare, il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città e centri d’arte si attesta al 78%, con punte molto al di sopra dell’80% nelle principali città italiane. 

Decisamente più contenute, invece, risultano le richieste di prenotazione nelle località marine e dei laghi, con una saturazione rispettivamente del 54% e del 55%. Leggermente in salita, inoltre, il trend per le località termali che registrano un tasso medio del 59%, mentre per le località di montagna e quelle rurali e di collina la saturazione media aumenta, rispettivamente, al 68% e al 67%.

Nell’insieme, la maggior parte delle prenotazioni riguarda il nord Italia dove, in particolare, il Piemonte conquista il primo posto con il 75% delle prenotazioni, seguito da Veneto ed Emilia- Romagna entrambe con il 72% delle richieste, dalla Lombardia (71%), dal Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia con il 70% di occupazione delle camere ed infine dalla Liguria la cui percentuale scende al 57%. 

Risulta, invece, mediamente in calo nelle regioni del Centro: il Lazio è il primo in classifica con il 73% delle prenotazioni, seguito da Toscana ed Umbria (69%), dalle Marche (64%), Abruzzo (52%) ed infine dal Molise (48%). Mentre per le regioni del Sud e Isole i tassi di saturazione rilevati risultano ancora più contenuti: la Campania registra il 62% di occupazione delle camere, la Sicilia e la Sardegna rispettivamente il 61% il 59%, la Basilicata il 58%, la Calabria il 55% e la Puglia il 53%.    

“Nonostante le incertezze legate al meteo e al calendario – quest’anno il primo novembre cade proprio di mercoledì – anche questo ponte conferma la vitalità del settore turistico, soprattutto grazie ai flussi di visitatori stranieri, in forte aumento in questo autunno soprattutto nelle città d’arte”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Rimane però l’esigenza di riflettere sul cambiamento climatico: una valutazione delle conseguenze del clima anomalo sulle strategie dell’accoglienza turistica ormai non è più rinviabile”.

Turismo enogastronomico

A spingere le partenze per il Ponte di Ognissanti sono anche le sagre d’autunno, dedicate alle specialità di stagione come castagne, funghi e tartufi oltre alle zucche, protagoniste di Halloween, che calamitano l’interesse di 7 italiani su 10 tra chi va in vacanza e chi ne approfitta per una gita fuori porta. Lo rileva un’analisi di Coldiretti/Ixe’.

Il turismo enogastronomico ormai rappresenta una vera e propria tendenza spinta anche – sostiene l’organizzazione – dall’esigenza di contenere le spese, ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, con iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri.

 

Getty

Passeggiata in autunno, foliage

Previsioni meteo per il Ponte di Ognissanti

Questo week end sarà caratterizzato da una pressione atmosferica in aumento, ma con aria ancora umida e tempo a tratti incerto, sebbene piuttosto mite. Oggi sono previste le ultime sporadiche piogge, poi il tempo sarà più asciutto e vedrà un rialzo termico da domenica

Ma entro l’inizio della prossima settimana nuovi passaggi perturbati dovrebbero interessare il Mediterraneo. Maltempo possibile anche martedì, nel giorno di Halloween, con piogge e temporali intensi soprattutto al Centro-Nord. Pausa asciutta in vista della festa di Ognissanti anche se l’alternanza veloce tra una fase perturbata e una fase asciutta potrebbe modificare un po’ le tempistiche previste. 

Gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano mostrano anche per i primi giorni di novembre condizioni di tempo prettamente autunnale con piogge a più riprese e clima via via più freddo.

Condividere.
Exit mobile version