“Vado avanti dritto e conto che entro i 30 giorni la società “Stretto di Messina” dia le risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri Ministeri: l’obiettivo, lo ribadisco, è arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024”. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, e vicepremier, Matteo Salvini, interviene all’iniziativa sui contratti pubblici, organizzata da Confcooperative Lavoro e servizi, e parla in questi termini del Ponte sullo Stretto. Non è la prima volta che lo fa, animato dalla ferrea volontà di riuscire a realizzare l’opera-simbolo per eccellenza, intestandosi la realizzazione di quella che sarebbe la più importante infrastruttura italiana.

 

Ciucci (società Ponte sullo Stretto): “Le escavatrici entreranno in azione nel 2025”

Poco prima, l’ad della società “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci, parlando a Radio24, aveva però precisato che i lavori non potranno partire prima della fine dell’anno: “Contiamo entro la fine dell’estate, che finisce a settembre, di avere l’approvazione del Cipess” ha detto Ciucci. Le prime attività “partiranno entro la fine del 2024. Se per cantiere intendiamo le escavatrici”, si parla invece del 2025. L’amministratore delegato della società responsabile della realizzazione dell’opera ha anche chiarito che su di essa “non c’è nessuna pietra tombale, nessuno stop, anzi abbiamo fatto due passi avanti”. Il riferimento è alle richieste arrivate ieri dal Ministero dell’Ambiente: “Stiamo percorrendo due percorsi in parallelo: la Valutazione di impatto ambientale e la Conferenza dei servizi. Ieri c’è stato il primo incontro in conferenza dei servizi. La valutazione di impatto ambientale è partita ancora prima e, come previsto dalla legge, il Mase (Ministero ambiente e sicurezza energetica), la commissione Via, hanno presentato le loro richieste di approfondimento. Sono oltre 200, sono in valore assoluto numerose, ma a fronte di un progetto che vale 13,5 miliardi, che prevede il ponte sospeso più lungo al mondo e che opera su 13 siti ambientali protetti”.

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Pietro Ciucci, ad della società Ponte sullo Stretto

Ieri i “dubbi” del Ministero dell’Ambiente: “239 integrazioni di documenti”

Ma cosa aveva chiesto, ieri, il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin? Alla prima riunione della Conferenza dei servizi, che riunisce tutti i soggetti interessati per sveltire le procedure (imprese, Ministeri, Enti locali), il Mase ha chiesto alla società “Stretto di Messina” spa ben 239 integrazioni di documenti. Per via XX Settembre la documentazione presentata dalla concessionaria è superficiale, insufficiente e non aggiornata, e va approfondita su tutti i fronti.

I tecnici della Commissione Via-Vas, quelli che devono fare la valutazione di impatto ambientale dell’opera, in 42 pagine di relazione hanno chiesto nuove informazioni praticamente su ogni aspetto del progetto. Le richieste di integrazione di documenti riguardano la compatibilità coi vincoli ambientali, la valutazione dei costi e benefici, la descrizione di tutti gli interventi previsti, il sistema di cantierizzazione, la gestione delle terre e rocce di scavo. Il Mase chiede dati più approfonditi e aggiornati sul rischio di maremoti, sull’inquinamento dell’aria, sull’impatto del Ponte sull’ambiente marino e di terra e sull’agricoltura, sulle acque, sui rischi di subsidenza e dissesto, sulla flora e sulla fauna, sul rumore e i campi magnetici, sulle aree protette di rilevanza europea Natura 2000.

Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin Ansa

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin

Di fronte a una richiesta legittima è sembrato quasi intravedere, in sottofondo, uno “sgambetto politico” a Salvini da parte di un collega di governo, che però appartiene a un altro partito, Forza Italia. Tanto che Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, è arrivato a scrivere su X che “la realizzazione del Ponte sullo Stretto, la più importante infrastruttura del Paese, sta diventando il terreno di scontro tra le forze che sostengono il governo”.

Il ministro Gilberto Pichetto, nella scomoda posizione di chiedere approfondimenti che comunque hanno l’effetto di “rallentare” l’avanzamento dell’iter, ha commentato asettico: “Con queste istanze abbiamo dato via alla procedura di Valutazione di impatto ambientale”. La richiesta di integrazioni “è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di Valutazione di impatto ambientale”. Punto ribadito anche oggi: “È del tutto ordinario che ci siano osservazioni e richieste di dati e informazioni tecniche” relative al Ponte. “Il documento – spiega Pichetto a margine di un convegno – lo si può vedere sul sito del Ministero e se si fa il confronto con altri documenti è abbastanza ordinario, non contiene nulla di eccezionale. Su questo documento – conclude – ci sarà da parte della società progettista la risposta alla richiesta di chiarimenti”.

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