Matteo Salvini apre il suo intervento chiedendo al popolo leghista di Pontida di dedicare “non un minuto di silenzio ma un pensiero a Charlie Kirk e un applauso che arrivi fino all’Arizona“. Subito dopo sullo schermo, sul palco, sono state proiettate alcune immagini dell’attivista trumpiano ucciso negli Usa.   

Il segretario della Lega e vicepremier ha esordito così: “Un pensiero a colui dipinto come un bersaglio e ucciso a fucilate, lascia una moglie e due bambine”.  

Il tema principale dell’annuale raduno leghista sul pratone di Pontida riguarda proprio la denuncia del clima di odio e violenza che starebbe secondo i militanti di destra crescendo a livello globale, e qui lo slogan scelto è infatti “Senza paura”. I giovani militanti leghisti ambiscono a diventare “gli eredi” dell’attivista Maga ucciso nello Utah. E poi ci sono i consueti temi della Lega: sicurezza, contrasto all’immigrazione clandestina, e un’attenzione particolare al profondo Nord che cerca di restare il cuore pulsante del partito che vuole coltivare i legami con la sua anima territoriale e movimentista.

“Oggi in molte capitali europee la legge la applicano i tribunali islamici nel nome della Sharia, non delle leggi locali”, ha detto Salvini che è tornato anche sul tema del non interventismo nelle guerre in corso. “L’Italia è contro la guerra e noi non  manderemo mai i nostri figli e i nostri nipoti a combattere e a morire in Ucraina”. E ancora: “Io chiedo agli amministratori della Lega da domani di depositare in  tutti i Comuni italiani una mozione per fare vedere come la pensano i  partiti in tutti i Comuni”.

E non dimentica Salvini due persone a cui sa di dovere molto: “Silvio Berlusconi, un gigante che ha cambiato l’Italia, diceva: ‘L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio’. Insieme a un altro uomo unico e geniale che dal nulla ha ridato forza e speranza a milioni di italiani, Umberto Bossi, alla cui casa arriva l’abbraccio di Pontida”.

Tra i principali ospiti italiani ci sono i ministri e i governatori della Lega: Luca Zaia, Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga, i capigruppo parlamentari Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, e i quattro vicesegretari Alberto Stefani, Roberto Vannacci, Silvia Sardone e Claudio Durigon. 

“Il nostro candidato è Alberto Stefani, poi capiremo cosa deciderà il tavolo” del centrodestra, ha detto Zaia. “Se il candidato sarà della Lega sarà Stefani, se non sarà della Lega sarà un problema”.

Tra gli ospiti internazionali spiccano il presidente del Rassemblement National francese Jordan Bardella, Santiago Abascal, presidente di Vox e del partito europeo dei Patrioti, e Flávio Bolsonaro, senatore brasiliano figlio dell’ex presidente Jair Bolsonaro, condannato a 27 anni per tentata eversione.

“Grazie Matteo per il tuo coraggio e determinazione, per il tuo amore sincero per l’Italia e per il tuo popolo, sei un esempio per tutti noi e per tutta l’Europa delle nazioni”, ha detto Bardella, presidente del Rassemblement National e del gruppo dei Patrioti al Parlamento Europeo, parlando dal palco di Pontida in italiano “per rendervi onore, ma siate indulgenti sul mio accento francese”.   

“Francia e Italia – ha aggiunto – sono due nazioni sorelle, che hanno costruito insieme la storia d’Europa. Condividono le stesse radici cristiane, gli stessi valori e oggi le stesse battaglie. Perché è chiaro che i patrioti si stanno ribellando in tutta l’Europa. Alle scorse europee una nuova ondata popolare ha attraversato il continente, abbiamo formato il terzo gruppo più grande al Parlamento Ue, il gruppo dei patrioti e questo cari amici è solo l’inizio”. E poi ha concluso: “Le minacce sono tante, mai la nostra civiltà è stata cosi fragile, mai i popoli d’Europa sono stati cosi attaccati nel loro modo di vivere, nel loro lavoro e identità”. 

Il leader del partito spagnolo Vox Santiago Abascal in videomessaggio ha detto: “Faranno tutto contro di noi perché vogliono che ci inginocchiamo e ci arrendiamo, ma non ci riusciranno. Noi sappiamo chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. E sappiamo anche perfettamente che non c’è futuro possibile senza sovranità per i nostri popoli. Che non c’è libertà per il nostro popolo senza confini sicuri. Qui a Pontida vi dico che non ci faranno tacere, non ci sottometteranno e non ci batteranno”.

Per la prima volta parla Stefani, candidato in pectore per la Lega in Veneto

Per la prima volta oggi è salito a  parlare dal palco di Pontida anche Alberto Stefani. Il giovane  deputato di Borgoricco (Padova) è uno dei vicesegretari federali di  Salvini e il segretario del partito in Veneto, nonché il candidato in  pectore della Lega per succedere alla presidenza di Luca Zaia alle  prossime elezioni regionali. Anche per Stefani, come per tutti, circa  5 minuti a disposizione. Prima di cedere il palco all’ex generale  Vannacci ha terminato il suo intervento con un ‘Viva San Marco’.

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