Sono deceduti nella serata di ieri, 2 settembre, le due persone a bordo dell’ultraleggero che si è schiantato, prendendo fuoco, nei pressi dell’aviosuperficie di San Mauro, a Premariacco, in provincia di Udine.
La tragedia, avvenuta nel pomeriggio, conta la morte, per la gravità delle ustioni riportate, di una giovane studentessa di 15 anni e del pilota che pilotava il mezzo. “La ragazza faceva parte di un gruppo di otto studenti dell’istituto Volta di Udine, del Liceo delle Scienze Applicate Progetto Aeronautico”, ha spiegato Agostino Aimaro, presidente dell’associazione sportiva, che non era presente all’incidente, ma è giunto subito sul posto: “Era una giornata dedicata al volo, iniziata al mattino, a cui gli studenti partecipano per decidere l’indirizzo scolastico e professionale. Sono anni che collaboriamo con il Volta per il progetto Aeronautico”.
“Da quanto mi hanno descritto, il pilota stava effettuando una ”riattaccata”, un decollo conseguente ad un atterraggio”, ci ha riferito Agostino Aimaro, presidente dell’associazione sportiva, che non era presente all’incidente, ma è giunto subito sul posto. “Purtroppo il decollo si è interrotto a pochi metri da terra e si è concluso con lo schianto ad un centinaio di metri dalla pista”, ha aggiunto.
Ogni studente avrebbe volato una volta nel corso della giornata, il volo di Alessandra era programmato fra gli ultimi.
La centrale operativa Sores ha inviato sul posto l’automedica e due ambulanze. Sono intervenuti anche i Vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e provveduto alla successiva bonifica delle sterpaglie che si erano incendiate a seguito dell’incendio dell’aeromobile. I due feriti sono stati condotti in codice rosso all’ospedale di Udine e accolti in Pronto soccorso in prognosi riservata ma le condizioni si sono aggravate irreversibilmente in poco tempo.
L’area è stata posta sotto sequestro. Sull’accaduto indagano i Carabinieri.
L’uliveto dove è l’ultraleggero è caduto con i rottami del velivolo ed i segni dell’incendio (Rai Tgr Fvg)
Il velivolo aveva i doppi comandi, ma nei voli dimostrativi li gestisce solo il pilota. Simone Fant, una delle vittime, aveva alle spalle oltre 500 ore di volo, di cui tra le 100 e le 200 come istruttore. Tante per un giovane come lui, considerato che non si può pilotare prima dei 21 anni. “Simone Fant era un buon pilota, per quanto giovane”, ha confermato il presidente di Fly & Joy.
Su cosa possa essere andato storto non vuole sbilanciarsi, non avendo assistito all’incidente e non avendo potuto esaminare il velivolo che dopo l’incendio è ridotto a pochi rottami.
Il Fly Synthesis Storch caduto aveva un paio d’anni, era uno degli ultimi costruiti dall’azienda di Mortegliano oggi chiusa. Con la sua struttura ad ala alta e carrello triciclo è ritenuto ideale per utilizzo in campi molto corti. Lungo 5,75 metri con un’apertura alare di 8,70 metri può raggiungere la velocità massima di 230 km/h.
Sull’accaduto indagano i carabinieri (Rai Tgr Fvg)
Lo scorso ottobre nei pressi della stessa aviosuperficie un aeromobile era caduto poco dopo il decollo. A bordo del velivolo c’erano un istruttore di 77 anni, Beppe Liva, ex pilota delle Frecce tricolori con grande esperienza e un giovane di 17 anni rimasti seriamente feriti