Le previsioni non sono rosee, almeno per temperature in rialzo ed umidità: che fa la differenza sulla percezione di caldo ed afa. Aumentano nel fine settimana le città marchiate dal bollino rosso dell’allerta caldo: dalle 17 di oggi , saliranno a 21 nella giornata di domenica ed il termometro potrà toccare punte di 40 gradi in varie località. 
 

Balzo di accessi nei pronto soccorso
L’afa e l’aumento delle temperature hanno però già portato i primi effetti negativi: sono infatti aumentate le richieste di intervento al servizio 118, registrando un +4% negli ultimi sette giorni. Intanto i sindacati, dal Nord al Sud del Paese, chiedono di mettere in campo ordinanze anti-caldo per fermare le attività lavorative nelle ore e nelle zone più a rischio.

Una ambulanza soccorre due turisti per un malore dovuto al forte caldo che ha causato uno svenimento a piazza fontana di Trevi a Roma, Italia (ansa)

Alcune persone acquistano dei ventilatori

Alcune persone acquistano dei ventilatori (ansa)

Il weekend più caldo dell’anno
Quello alle porte, affermano a il meteo.it, sarà il weekend più caldo dell’anno, fino a questo momento. Per effetto dell’anticiclone africano, le temperature raggiungeranno i 37-40 gradi dal Nord al Sud. La città più calda durante il weekend sarà Taranto con 40 gradi, ma non si starà molto meglio ad Agrigento, Firenze, Oristano, Pistoia, Prato, Siracusa e Terni con 39 gradi. Una media di 38 gradi è invece prevista a Foggia, Frosinone, Grosseto, Matera, Ragusa e Roma. 

Dal 4-5 luglio possibile un allontanamento dell’anticiclone 
Nel resto del Paese le temperature raggiungeranno i 34-36 gradi accompagnate da un’elevata umidità. Ed il caldo è destinato a perdurare: “Non vediamo un cambiamento meteorologico importante all’orizzonte; al più, i modelli intravedono per la prossima settimana una maggiore instabilità al Nord con temporali in montagna e qualche refolo di aria meno rovente anche verso le pianure”, afferma Sanò. Dal 4-5 luglio è invece possibile un allontanamento dell’anticiclone. 

Oggi previsto bollino rosso di allerta 3 in 17 città 
La situazione è monitorata anche dal ministero della Salute con i bollettini giornalieri sulle ondate di calore. Bollino rosso di allerta 3 in 17 città (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona), mentre domenica le città in rosso per le ondate di calore salgono a 21 su un totale di 27 città monitorate (si aggiungeranno alla lista in rosso anche Catania, Civitavecchia, Rieti e Viterbo).

Nell’ultima settimana, spiega all’ANSA il presidente della Società italiana sistema 118 (Sis 118), Mario Balzanelli, “si è già registrato un aumento del 4% di interventi del 118, con un + 2% di codici rossi per malore, + 4% di codici rossi traumatici e + 1% di emergenze cardiologiche inevitabilmente associati al caldo che agisce da fattore causale diretto o anche concomitante”. Da qui i consigli del presidente del Sis 118: “Buon senso e pochissimi principi di educazione sanitaria fanno la differenza: bere almeno 2 litri e mezzo di acqua e sali minerali al giorno; evitare prolungate esposizioni al sole, a qualunque fascia di età; evitare di nuotare subito dopo aver mangiato; evitare pasti abbondanti; ricalibrare le terapie farmacologiche su prescrizione del medico”.

Per soccorrere le persone più fragili scende in campo anche la solidarietà: la Caritas di Napoli, ad esempio, sta organizzando servizi di docce e cambio vestiti, prevedendo la distribuzione di colazioni e cestino pranzo.

Vietati lavori all’aperto, Liguria e Sicilia
Alcune Regioni, come la Liguria e la Sicilia, hanno già emanato ordinanze che vietano i lavori all’aperto nelle fasce orarie più a rischio (12:30-16:00), nei giorni in cui le mappe di rischio pubblicate dal portale Worklimate segnalano livelli ‘Alti’ di esposizione al calore. Una analoga ordinanza è stata chiesta anche dai sindacati confederali della Lombardia. I sindacati liguri chiedono però certezza sulla cassa integrazione: “Ricordiamo che nel caso in cui si arrivasse a 35 gradi serve lo stop immediato dei lavori, con la possibilità da parte delle imprese di poter richiedere la cassa integrazione consentendo così ai lavoratori di sospendere l’attività per garantire la propria sicurezza. Su questo aspetto, però, sono necessarie garanzie dal ministero del Lavoro”. 
Ad oggi, avvertono, “non ci sono ancora certezze sulla disponibilità delle risorse necessarie e chiediamo a tutte le autorità competenti di attivarsi in tal senso”. 
 

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