L’aumento dei prezzi del petrolio arriva velocemente anche alle pompe di benzina. I rialzi registrati venerdì sui listini si riversano sulle medie dei prezzi praticati alla pompa di benzina e gasolio, che balzano ai massimi da inizio aprile. La benzina self service si attesta in media a 1,748 euro il litro, il diesel self service a 1,670 euro il libro mentre la benzina servito a 1,886 euro il litro e il diesel servito a 1,806 euro il litro. La verde su alcune autostrade sfonda già la soglia dei 2,3 euro al litro sul servito. 
 

Guerra in Iran, gli “strani” effetti economici: il petrolio cala ma il prezzo della benzina schizza
 

Distributore di benzina (Ansa)

Casello autostradale - immagine generica

Casello autostradale – immagine generica (Wikipedia)

Assopetroli: no a polemiche infondate
I consumatori parlano di speculazione ma Assopetroli minimizza: alla luce degli ultimi numeri, non emerge alcuna dinamica speculativa. Invece di alimentare polemiche infondate – aggiungono –  invitiamo consumatori, operatori e media a utilizzare gli strumenti disponibili e a promuovere una cultura della mobilità informata e consapevole.

Garante convoca Commissione
Ma il ministero delle Imprese vuole vederci chiaro tanto che il Garante per la sorveglianza dei prezzi, i cui poteri sono stati rafforzati con il Dl Trasparenza, ha deciso di convocare già mercoledì la Commissione di allerta rapida.

Salgono i prezzi del gasolio (Arterra/Universal Images Group via Getty Images)

I segnali di un aumento dei prezzi
Per il greggio i prezzi sono schizzati dopo la decisione degli Stati Uniti di sostenere Israele con il bombardamento dei siti nucleari iraniani. Il Brent sul mercato di Londra, e il principale contratto statunitense Wti in poco tempo hanno raggiunto i massimi livelli da gennaio. 

L’impatto sui carburanti è stato veloce.
I consumatori sono decisamente in allarme. Un pieno – ha calcolato l’Unione Nazionale Consumatori – viene 2 euro in più in 7 giorni. 

Il monitoraggio Codacons: “Siamo sopra 2,3 euro al litro”
In autostrada – ha verificato il Codacons che ha monitorato i dati forniti dai distributori e pubblicati sull’apposito sito del Mimit – la benzina in modalità servito ha già sfondato picchi di 2,3 euro al litro presso diversi distributori, e in molti impianti autostradali anche al self la verde si avvicina pericolosamente ai 2 euro al litro.

La guerra scoppiata in Iran – dice uno studio realizzato da Centro di formazione e ricerca sui consumi e Assoutenti – viene utilizzata come pretesto (in assenza di impedimenti reali quali il blocco della produzione o la chiusura dello stretto di Hormuz) per fenomeni speculativi, ma il peggio deve ancora venire, e il conflitto in atto rischia di avere ripercussioni dirette per le tasche dei cittadini italiani e delle imprese.

Secondo gli analisti, una eventuale chiusura di Hormuz porterebbe il petrolio a 100 dollari al barile, ipotesi che avrebbe effetti devastanti sui carburanti: a tali livelli la benzina arriverebbe a costare in media 2,024 euro al litro in Italia. 
 

mappa dello stretto di Hormuz (google heart)

22/06/2025

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